{"id":1390,"date":"2014-08-03T00:00:00","date_gmt":"2014-08-02T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2014\/08\/03\/caro-seduttore-grande-solo-nelle-promesse\/"},"modified":"2014-08-03T00:00:00","modified_gmt":"2014-08-02T22:00:00","slug":"caro-seduttore-grande-solo-nelle-promesse","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2014\/08\/03\/caro-seduttore-grande-solo-nelle-promesse\/","title":{"rendered":"Caro seduttore, grande (solo) nelle promesse"},"content":{"rendered":"

Caro Seduttore,,Non ho armi n\u00e9 stratagemmi. Credo all’amore, ma ne temo gli eccessi, che distorcono e confondono i sentimenti. Le chiacchiere e i vagheggiamenti nostalgici mi intristiscono quanto i corteggiamenti involuti. Tu, alla fine, appunto, sei proprio triste.,Eppure non si direbbe. Bello, elegante, informato sull’arte, sui profumi, sui marchi femminili. E’ delizioso chiacchierare con te anche di gossip, di film e di social network.,Tra un viaggio e l’altro giochi a calcetto, provi i tuoi abiti su misura, leggi l’ultimo libro e sei sempre abbronzato. Puntuale sugli sms, strepitoso nella scelta dei fiori, tenero quando dici di confessare le tue fragilit\u00e0. ,In sostanza inutile e volteggiante come una libellula. Sei ricco soprattutto di obiettivi non raggiunti. Di fatue promesse d’amore. Di appuntamenti sterili. Non riesco ancora a capire come tu abbia potuto avere successo nel lavoro. Suppongo che sia stato capace di corteggiare colleghi e interlocutori con la stessa grazia che usi con le donne. In effetti all’inizio \u00e8 difficile dirti di no. Il primo appuntamento \u00e8 un evento che sai predisporre con raffinata lentezza, mostrando di desiderarlo caparbio e tuttavia procrastinandolo per ingovernabili sopraggiunti impegni.,Poi ti scusi con garbata costernazione, ti impegni di nuovo, manifesti il tremito dell’attesa. Suggerisci perfino come mi vorresti vedere vestita. Gonna di seta fluttuante, sandali tacco 12, tanga di pizzo. Il giorno \u00e8 un’ipotesi, l’ora \u00e8 un optional. Non \u00e8 semplice, lavoro anch’io, tenersi a filo di parrucchiere, ceretta, massaggio d’oli profumati.,Eppure \u00e8 tale l’aspettativa che crei e descrivi, da non porre alternative. Forse hai bisogno di non concedere alla donna alcun vantaggio. C’\u00e8 qualcosa di assolutamente conflittuale e drammatico, al di l\u00e0 dell’apparente leggiadria, nel tuo proporti all’universo femminile. Il tuo comportamento suggerisce che hai paura della donna, che nutri ostilit\u00e0, che la controlli e ti metti in competizione. Ma nessuna pu\u00f2 accorgersene subito, stordita com’\u00e8 dalle parole, dalle promesse, da continui e sorridenti pensieri. Ecco perch\u00e9 fai tristezza: amoreggi con chi detesti. Tutto e tutti diventano testimoni delle tue imprese ardue e vittoriose, ma non conquisti mai il bottino, restando vincente solo nell’attesa. Forse tu tenti di distruggere il tuo nemico prima di trovartelo di fronte. E quando ce l’hai sul terreno da combattimento, lo stordisci in un attimo.,La tua risorsa \u00e8 nel nutrire l’immaginazione di una donna, che \u00e8 priva di governo quando \u00e8 sapientemente guidata e manipolata, quando la vanit\u00e0 e l’illusione d’amore sono solleticate.,Non c’\u00e8 niente di meglio che una donna sappia fare del tormentarsi. Mi hai illuso per mesi, hai eccitato il mio erotismo a tal punto che vivevo ogni attimo come se precedesse l’esplosione di una passione incontenibile. Non sono mai stata cos\u00ec bella e cos\u00ec infelice e cos\u00ec pronta. Al niente, dopotutto.,Quando finalmente hai sparato, dal tuo sontuoso cannone \u00e8 uscita una ridicola pallina da ping pong. Sei triste anche nel fare l’amore. Banale, ridicolo e scontato. Il tuo pallido e tiepido attrezzo da combattimento tremava insicuro, al suono delle tue parole inutilmente audaci. La lingua irresoluta e le carezze goffe spaziavano intimidite sul mio corpo proteso, che cercava invano impulsi di forza.,Ero disorientata e mi veniva da ridere. Sarebbe stato semplice, \u00e8 stato il mio primo istinto, alzarmi dal letto e andarmene dopo averti fatto pagare l’amarezza delle mille illusioni sminuzzatesi in pochi gesti impacciati. Gesti che l’uomo racconta nella sua storia millenaria, e nascono dal gusto dell’incontro voluto e atteso per onorare il corpo della donna. Un uomo. Non tu, privo di tutto e vestito della tua sola nudit\u00e0. Fiero del tuo inconsistente membro, come fosse il dono pi\u00f9 prezioso col quale celebrare una donna. Che non \u00e8 un corpo nudo, ma il frutto di una storia ogni volta diversa e irrepetibile. Ogni donna porta in s\u00e9 ferite antiche e nuove energie. Torve paure e magica speranza. Anche una donna inutile, o cattiva, o incapace ha in s\u00e9 la potenza ancestrale e il bisogno urgente di accogliere l’uomo nel suo corpo. Cui si accede con baci e carezze.,L’efficacia di una carezza narra sempre i pensieri di chi li fa; la lingua vivida e irruente \u00e8 prova del volere insinuarsi anche nelle pieghe dell’anima; l’energia degli abbracci indica il desiderio di appartenenza. Il sesso \u00e8 dunque anche un’espressione del sentire e dell’essere. Tu invece sei cieco e sordo. Sai solo parlare per nutrirti e intrappolare gli altri. Ma le tue parole sono inconsistenti come bolle di schiuma ed evaporano, scappano da tutte le parti, non le puoi conservare. Perch\u00e9 non nascono da pensieri veri e non si esprimono in fatti reali. Anzi, non sono per nulla coerenti ai fatti che poni in essere.,Tu mi hai offesa.,Tanto.,Hai trascurato la mia storia di donna, non hai dato peso ai sentimenti che hai provocato con le tue parole; hai disonorato la tua anima esprimendola in una piccola sessualit\u00e0. Ancor pi\u00f9 piccola della tua anima stessa. Il sesso \u00e8 la sintassi dei pensieri che uniscono due persone, e tu l’hai esposta, balbuziente, in una lingua elementare. Meschina e rattristante.,Ero l\u00ec tra questi pensieri confusi e gi\u00e0 fastidiosi, pronta quasi a dirti qualcosa di sferzante, quando ho percepito che forse avevi gi\u00e0 terminato la tua mite impresa, perch\u00e9 mi stavi chiedendo “ti sono piaciuto?”. Non, “ti \u00e8 piaciuto?”, frase conclusiva insopportabile, ma almeno sintomo di un certo interesse. Questo inedito “ti sono piaciuto?” mi ha disorientata, ma all’unisono eccitata nella voglia di vendicarmi di un cretino, presuntuoso, inutile narcisista.,Senza quelle tue parole, madri del tuo vivere, la cosa sarebbe finita l\u00ec nel nulla della tua incapacit\u00e0 di esistere, finalmente rivelatasi. Con la mia lucida delusione, obiettiva insoddisfazione e sana determinazione di cancellarti. Mi avevi fatto anche un po’ pena. Forse non ti avrei mai suggerito di frequentare i boy scouts per acquisire quel minimo di virilit\u00e0 che ti manca. Non avrei neppure osato paragonare ci\u00f2 che tu definisci il “destriero infuocato al galoppo” a una pecorella smarrita nel bosco. Non ti avrei mai rivelato che le sensazioni da te provocate mi hanno regalato l’entusiasmo suscitabile dal bere l’acqua fradicia di una pozzanghera, quando ti aspetti invece il vigore della bevanda ghiacciata. Mai ti avrei detto che le tue parole creano un mondo abitabile solo da te, incurante di concederti un solo istante per vivere una vita pensata, cercando di cogliere negli altri argomenti per osservare la realt\u00e0. Che cosa dovevo risponderti? Che sei un mago con le parole e un puffo alla resa dei conti? Ho preferito dirti, ambigua, “meriti una lettera d’amore, per descriverti quanto mi sei piaciuto”. Eccola.,La tua “conquista”.,<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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