{"id":1404,"date":"2013-05-29T00:00:00","date_gmt":"2013-05-28T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2013\/05\/29\/i-figli-tiranni-delle-case-lo-stabilisce-la-legge\/"},"modified":"2013-05-29T00:00:00","modified_gmt":"2013-05-28T22:00:00","slug":"i-figli-tiranni-delle-case-lo-stabilisce-la-legge","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2013\/05\/29\/i-figli-tiranni-delle-case-lo-stabilisce-la-legge\/","title":{"rendered":"I figli tiranni delle case. Lo stabilisce la legge"},"content":{"rendered":"
C’\u00e8 una nuova legge di cui pochi parlano, e che, invece, cambia significativamente gli equilibri della famiglia. Ad Assisi, c’\u00e8 stato finalmente un bel convegno. Era organizzato dall’Universit\u00e0 di Perugia e dal Professor Antonio Palazzo, grande studioso del diritto civile e in particolare della filiazione. Importanti giuristi (tra gli altri Serio, De Nunzio, Treggiari, Tizzi, Palazzolo, Stefanelli) si sono confrontati e hanno discusso le novit\u00e0. La legge \u00e8 la 219 del novembre 2012, che ha finalmente reso uguali tutti i figli, che ora non potranno pi\u00f9 essere definiti naturali, legittimi o incestuosi. Perch\u00e9, per legge, tutti i figli sono uguali. Figli e basta. Fino a oggi la discriminazione dei figli \u00e8 stata garantita da un diritto di famiglia sordo all’evoluzione della societ\u00e0 e alla rivoluzione dei sentimenti. ,La Costituzione, ha dovuto aspettare 65 anni, per vedere sancito il principio solenne “tutti i figli hanno lo stesso status giuridico”. Malgrado la tanto osannata riforma del diritto del 1975, che aveva lasciato non riconoscibili i figli incestuosi, privi di parenti quelli nati fuori dal matrimonio, e due diversi Tribunali per decidere gli affidamenti. Ora con la parificazione, meglio sarebbe forse stato dire e scrivere “unificazione”, tutti i figli, anche quelli una volta detti “naturali” e “incestuosi”, hanno zii, nonni e cugini e partecipano alla successione ereditaria. Per capire bene questo aspetto, come tanti altri, per\u00f2, bisogner\u00e0 avere la pazienza di aspettare i risultati dell’amplissima delega data dalla legge al Governo, in forza della quale dovranno essere emessi numerosi decreti destinati a regolare, per esempio, le prove della filiazione, la disciplina sulla presunzione di paternit\u00e0 e sul riconoscimento, ma anche le regole per l’ascolto del minore e il nuovo senso della responsabilit\u00e0 genitoriale. E’ dunque censurabile la dilatazione temporale tra l’entrata in vigore della nuova legge e i tempi per l’emanazione degli incerti decreti legislativi. Cos\u00ec come il legislatore ha perso l’occasione di intervenire sulla questione cognome. ,La Corte Costituzionale aveva gi\u00e0 scritto, nel 2006, che il sistema di “attribuzione del cognome \u00e8 retaggio di una concezione della famiglia non certo coerente con i principi dell’ordinamento e con il valore costituzionale dell’uguaglianza tra uomo e donna”. Il silenzio della nuova legge sul punto stride con le ragioni della riforma: se c’\u00e8 uguaglianza tra i figli, perch\u00e9 non unificare il sistema di attribuzione del cognome (per esempio facendolo decidere ai genitori) invece di lasciare che i figli nati nel matrimonio assumano quello paterno e gli altri quello del genitore che per primo li riconosce? Fatto sta che questa legge non \u00e8 meravigliosa: con la criticit\u00e0 del rinvio al governo, con le solite omissioni sintomo di sciatteria a monte, con la discriminazione residuale di due diversi Tribunali competenti a decidere le questioni inerenti la potest\u00e0 e due diverse procedure per sentenziare sull’affidamento. Per di pi\u00f9 ha rivoluzionato gli equilibri familiari. Invece, cio\u00e8, di garantire effettiva parit\u00e0 di trattamento a tutti i figli, dovunque nati, ha valorizzato il ruolo dei figli e soppiantato quello del genitori. Ha previsto cio\u00e8 un vero e proprio statuto del figlio in quanto tale. Nel nuovo articolo 315 bis, i doveri verso i genitori sono indicati al quarto posto, mentre il figlio ha diritto non solo al mantenimento (senza limiti di et\u00e0), all’educazione e all’istruzione, ma anche di essere assistito moralmente, cos\u00ec esasperando la, gi\u00e0 pesante, responsabilit\u00e0 genitoriale di una maggiore attenzione psicologica alle esigenze del minore, le inclinazioni naturali e le aspirazioni del quale devono essere “rispettate”: in precedenza se ne doveva solo “tener conto”. ,Un mutamento d’approccio non irrilevante, giacch\u00e9 ci\u00f2 che restava della concezione gerarchica e autorevole della famiglia \u00e8 stato totalmente travolto da una forza centripeta “bambinocentrica”. Vale a dire: se la figlia tredicenne vuole partecipare alla selezione delle veline, se il figlio vuole un tatuaggio, se l’adolescente ha l’aspirazione di diventare campione di videopoker, il genitore deve rispettare la volont\u00e0 del figlio, cio\u00e8 deve aderire alle richieste. Per di pi\u00f9, in caso di separazione, o di procedure che lo riguardino, il figlio ha il diritto inviolabile di essere ascoltato. E se poi, a trent’anni, ha voglia di riflettere e di non lavorare, i genitori devono mantenerlo e rispettarne le esigenze. Giusto dunque che le colpe dei padri (e delle madri!) non debbano ricadere pi\u00f9 sui figli e che quindi vadano archiviati aggettivi come illegittimi, adulterini, irriconoscibili. Tuttavia, non pu\u00f2 passare sotto silenzio il fatto che questa nuova legge ha fondato una sorta di dittatura dei figli, diventati per legge praticamente ingovernabili, con diritto d’indirizzo della famiglia e con diritto di voto risolutivo in ogni situazione vitale. Ottimo impulso al pi\u00f9 efficace controllo delle nascite!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
C’\u00e8 una nuova legge di cui pochi parlano, e che, invece, cambia significativamente gli equilibri della famiglia. Ad Assisi, c’\u00e8 stato finalmente un bel convegno. Era organizzato dall’Universit\u00e0 di Perugia e dal Professor Antonio Palazzo, grande studioso del diritto civile e in particolare della filiazione. Importanti giuristi (tra gli altri Serio, De Nunzio, Treggiari, Tizzi, … Leggi tutto<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[5],"tags":[17],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1404"}],"collection":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1404"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1404\/revisions"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1404"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1404"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1404"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}