{"id":1424,"date":"2012-06-04T00:00:00","date_gmt":"2012-06-03T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2012\/06\/04\/mano-tesa-ai-divorziati-un-passo-troppo-timido\/"},"modified":"2012-06-04T00:00:00","modified_gmt":"2012-06-03T22:00:00","slug":"mano-tesa-ai-divorziati-un-passo-troppo-timido","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2012\/06\/04\/mano-tesa-ai-divorziati-un-passo-troppo-timido\/","title":{"rendered":"Mano tesa ai divorziati, un passo troppo timido"},"content":{"rendered":"
Il Papa ha detto: \u00abLo Stato \u00e8 a servizio e a tutela della persona e del suo “ben essere” nei suoi molteplici aspetti, a cominciare dal diritto alla vita\u00bb. Poi ha affermato che: \u00abLa legislazione e l’opera delle istituzioni statuali debbano essere in particolare a servizio della famiglia, fondata sul matrimonio e aperta alla vita\u00bb. Ma, prima ancora, aveva dichiarato: \u00abLa libert\u00e0 non \u00e8 un privilegio per alcuni, ma un diritto per tutti, un diritto prezioso che il potere civile deve garantire\u00bb. Ebbene, come si conciliano queste convinzioni, proposte dal Papa come fondamentali e progettuali per lo Stato che \u00e8 venuto a onorare con la sua presenza, con la spiegazione – traumatica per chi si aspettava un’apertura – \u00abi divorziati sono nel cuore della Chiesa, non fuori, anche se non possono ricevere i sacramenti\u00bb? Cercando poi di mitigare questo severissimo ostracismo, con l’offrire la consolazione che la sofferenza dei divorziati, cui si rifiuta l’Eucarestia, \u00ab\u00e8 un dono, non solo un tormento\u00bb. Aggiungendo, ancora, che \u00e8 importante per loro seguire la liturgia, cos\u00ec possono unirsi spiritualmente a Cristo, anche se non partecipare alla mensa della pi\u00f9 ampia collettivit\u00e0 religiosa. \u00c8 un po’ come dire che un passante molto sofferente chieda ospitalit\u00e0, e il padrone di casa lo inviti a entrare con molta generosit\u00e0, per poi aggiungere, per\u00f2, \u00abma a tavola con noi non ti siedi\u00bb. E, tutto ci\u00f2, mentre gli altri commensali, rendendosi conto della grande sofferenza dell’escluso, considerano il suo dolore \u00abun dono che deve essere vissuto comunitariamente\u00bb. Trovo molto interessante, per molteplici aspetti, la figura di Papa Ratzinger; in particolare, egli \u00e8 molto istruito e studioso. Come capo di uno Stato estero, qual \u00e8 il Vaticano rispetto all’Italia, ha bene individuato nei suoi discorsi i principi di libert\u00e0 che definiscono la nostra Costituzione. Ha sostenuto, infatti, con vigore, che la libert\u00e0 non \u00e8 un privilegio, ma un diritto per tutti; e lo Stato deve garantirlo, perch\u00e9 prezioso. In italia, dunque, c’\u00e8 il diritto di divorziare, come di sposarsi; nel governo di ciascuno della propria libert\u00e0, c’\u00e8 l’obiettivo del \u00abben essere\u00bb; ogni individuo \u00e8 \u00abaperto alla vita\u00bb sia con il matrimonio sia con il divorzio. Lo Stato italiano consente un nuovo matrimonio (civile, ovviamente) dopo il divorzio. Lo Stato del Vaticano, no. Discrimina i divorziati, li chiude alla vita, impedendo loro di risposarsi e di accostarsi ai sacramenti, fondamentali nel \u00abben essere\u00bb di chi crede. Si illude, il Papa, al pensiero che il matrimonio possa essere preservato con una buona terapia preventiva, mediante la opportuna educazione da parte dei genitori e l’opera dei parroci, destinati a far capire alle coppie che \u00abl’innamoramento deve fermentare e crescere e maturare\u00bb. Qualcosa, infatti, \u00e8 cambiato; bisogna tenerne conto. L’aspettativa di vita \u00e8 raddoppiata negli ultimi duemila anni; se si arriva anche a 90 anni, non si pu\u00f2 escludere di sposarsi due o tre volte senza che necessariamente muoia il coniuge. Gli individui crescono con la convinzione di avere un diritto \u00abcongenito\u00bb nell’utilizzare i diritti che lo Stato garantisce. Il divorzio, per\u00f2, si pu\u00f2 subire, oltre che deciderlo. La libert\u00e0 di \u00abben essere\u00bb pu\u00f2 venire pregiudicata da un marito violento o da una moglie mascalzona. Anche cattolici. In certi casi, il divorzio \u00e8 indispensabile per tutelare la sanit\u00e0 psicofisica dei figli. Dunque, il divorzio, non \u00e8 sempre una scelta \u00abdolosa\u00bb, contro il credo religioso e il sacramento del matrimonio. E allora, perch\u00e9 Papa Ratzinger continua a fare il passo pi\u00f9 corto della gamba e a non praticare, anche a favore dei divorziati cattolici, quello spirito di autentica accoglienza, solidariet\u00e0 e misericordia che si vuole e si dice caratterizzi la Chiesa? Se un cattolico divorziato viene invitato, dal Papa, a fare la comunione con Cristo ma non con la Chiesa, significa forse che la Chiesa si sente superiore a Cristo? O, quelle del Papa, sono affermazioni politiche a favore del suo Stato, dimenticandosi cos\u00ec di tutti i cittadini religiosi del resto del mondo? Anche lo Stato del Vaticano difende il diritto alla vita in tutte le sue forme: lo scegliere, per\u00f2, di vivere un’altra vita, per amore di un’altra persona, diversa da quella sposata, non deve avere come sanzione la perdita di non poter partecipare pi\u00f9 all’amore collettivo per Cristo. E, invece, cos\u00ec avviene. Perch\u00e9la Chiesa giudica, vieta e impone. Cristo, no.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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