{"id":1444,"date":"2011-11-23T00:00:00","date_gmt":"2011-11-22T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2011\/11\/23\/macche-parti-offese-sono-olgettine-per-libera-scelta\/"},"modified":"2011-11-23T00:00:00","modified_gmt":"2011-11-22T23:00:00","slug":"macche-parti-offese-sono-olgettine-per-libera-scelta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2011\/11\/23\/macche-parti-offese-sono-olgettine-per-libera-scelta\/","title":{"rendered":"Macch\u00e9 parti offese. Sono Olgettine per libera scelta"},"content":{"rendered":"

Tra i pochi giudici che stimo, per competenza e devozione al lavoro, c’\u00e8 la Dott. Annamaria Gatto. S\u00ec, proprio quel magistrato che, con un’ordinanza irrituale e carica di sfida, ha battezzato come “vittime” le “testimoni” del caso Ruby. Sulla base del principio: “Ti dichiaro offesa. In nome della legge”. Pur con tutta l’ammirazione che ho per questo Giudice, non riesco a capire il senso giuridico della sua decisione. E mi riesce ancor pi\u00f9 arduo ipotizzarne uno sfondo politico, proprio perch\u00e9 da anni ho apprezzato nella gestione dei suoi processi una lodevole equidistanza dagli schieramenti di genere, razziali e, appunto, politici. Dunque, queste ragazze, soprannominate “olgettine”, perch\u00e9 sembra che godessero dell’uso pressoch\u00e9 gratuito di appartamenti situati in via Olgettina, sono state coinvolte \u2013 finora come testimoni \u2013 nel processo contro Fede e Mora, accusati di sfruttamento della prostituzione. Due di loro si erano gi\u00e0 costituite parti civili, giacch\u00e9 autodefinitesi “parti offese”, e il giudice ha concesso alle altre 30, indicate dal P.M. come testimoni, i termini processuali per fare altrettanto. Il paradosso giuridico \u00e8 che non spetta al Giudice identificare le parti offese, cio\u00e8 le vittime del reato. Non ha rilevato questa connotazione il P.M. durante le indagini; non l’ha fatto neppure il GUP all’udienza preliminare, che costituisce una sorta di filtro tra l’attivit\u00e0 inquisitoria dell’accusa e l’attivit\u00e0 dibattimentale del processo, destinato poi a concludersi con la decisione. Il decreto di convocazione delle parti lese, peraltro, \u00e8 stato notificato solo a due ragazze, non a tutte quelle indicate come testimoni nell’apposita lista. Quale potere pu\u00f2 avere, mi chiedo, il Giudice del processo per stabilire a priori che i testimoni si trasformino in vittime, senza avere prima accertato i fatti con un minimo di dibattimento e nel rispetto del contraddittorio tra le parti (accusa e difesa)? La spiegazione della Dott. Gatto e delle due colleghe che costituiscono il collegio giudicante, sembra essere nella circostanza che la giurisprudenza considera il reato di sfruttamento della prostituzione non pi\u00f9 solo a tutela della morale pubblica, ma soprattutto a protezione della dignit\u00e0 e della libert\u00e0 della persona. Secondo principi, peraltro, che costituiscono pilastri portanti di numerose convenzioni internazionali. Tuttavia questi criteri sono pi\u00f9 semplicemente applicabili alle drammatiche situazioni di tratta delle schiave, agli orrendi casi di povere e malcapitate donne, in pratica, sequestrate da loschi sfruttatori, ricattate e malmenate, utilizzate come oggetti di lucro. Nel caso che ci riguarda, invece, tutte le ragazze, anche quelle che si sono gi\u00e0 definite “offese”, hanno sempre negato di fare parte di qualsiasi giro di prostituzione. Tra l’altro, per ora, il reato \u00e8 solo ipotizzato dal PM, che accusa, e non \u00e8 stato accertato dall’istruttoria che deve ancora farsi. Chi si costituisce parte civile, deve essere persona offesa dal reato; se il reato \u00e8 sfruttamento della prostituzione, ci deve essere almeno una prostituta; se le prostitute non ci sono, o non si dichiarano tali, come \u00e8 possibile il reato? Quale dovrebbe essere il danno diretto subito dalle parti offese? Anche coloro che si sono gi\u00e0 costituite parti civili, e che raccontano di essere fuggite da una festa, in quanto scandalizzate, quale danno possono avere mai percepito? Se a una cena mi offrono il formaggio e io non lo voglio mangiare, quale danno ho sopportato? La verit\u00e0 \u00e8 che queste “olgettine”, qualsiasi cosa abbiano o no fatto, hanno sempre agito con libera autodeterminazione, tanto da poter anche lasciare la festa quali insalutate ospiti. Se hanno scelto (invece di fare le impiegate, le maestre o le sarte) di cavalcare comodi percorsi privi di merito e ricchi \u2013 secondo loro \u2013 di opportunit\u00e0 variegate, \u00e8 un problema loro e della loro dignit\u00e0. Gestibile a piacere, come il corpo. Tra i tanti diritti che abbiamo c’\u00e8 anche quello di essere puttana. Che non \u00e8 sinonimo di prostituta. Se poi i PM e tutti i media hanno fatto confusione, questa s\u00ec forse gravida di ragioni politiche, il danno che hanno ricevuto queste ragazze ha un’origine ben precisa. I guasti che hanno sopportato alla libert\u00e0 e alla dignit\u00e0, hanno dunque causa efficiente nelle personali scelte di vita, ma soprattutto nella maliziosa trasformazione, accusatoria e mediatica, delle feste di Arcore in postriboli. Nessuna delle ragazze, tuttavia, ha mai denunciato di essere stata costretta, tantomeno con condotte vessatorie dei trimalcioni, a partecipare a queste feste. Anzi. C’erano liste di attesa e aspettative rutilanti, proprio da parte delle cosiddette \u2013 ora – parti offese. Mi sembra, dunque, eticamente molto invasiva la nuova interpretazione giudiziaria del concetto di vittima: non riesco a intravedere, infatti, nessun diritto leso a queste ragazze. Se non quello di essere, legittimamente, e di fare, spensieratamente, le puttane.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Tra i pochi giudici che stimo, per competenza e devozione al lavoro, c’\u00e8 la Dott. Annamaria Gatto. S\u00ec, proprio quel magistrato che, con un’ordinanza irrituale e carica di sfida, ha battezzato come “vittime” le “testimoni” del caso Ruby. Sulla base del principio: “Ti dichiaro offesa. In nome della legge”. Pur con tutta l’ammirazione che ho … Leggi tutto<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[5],"tags":[17],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1444"}],"collection":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1444"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1444\/revisions"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1444"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1444"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1444"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}