{"id":1446,"date":"2011-10-21T00:00:00","date_gmt":"2011-10-20T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2011\/10\/21\/quei-genitori-peggio-dei-figli-teppisti\/"},"modified":"2011-10-21T00:00:00","modified_gmt":"2011-10-20T22:00:00","slug":"quei-genitori-peggio-dei-figli-teppisti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2011\/10\/21\/quei-genitori-peggio-dei-figli-teppisti\/","title":{"rendered":"Quei genitori peggio dei figli teppisti"},"content":{"rendered":"
Pi\u00f9 vergognoso del comportamento dei ragazzi violenti e devastatori, c’\u00e8 solo quello dei loro genitori. Fuori dal carcere, in attesa, speranzosi, indulgenti. Addolorati. Ma non per le vittime della violenza, bens\u00ec per i loro figli. Fino al punto di piangere e difendere l’innocenza di quei mostriciattoli da loro stessi cresciuti. Delle due l’una: o questi non conoscono la vita e le frequentazioni dei figli, o ne sono pi\u00f9 o meno consapevoli. In ogni caso dovrebbero vergognarsi per non avere svolto il ruolo costituzionalmente previsto e garantito, che impone non solo di mantenere, ma soprattutto di educare e istruire i figli. Educare significa formare le persone, anche impartendo regole e divieti di condotta, secondo i principi condivisi in una societ\u00e0 civile. Istruire, non vuol dire solamente far rispettare l’obbligo della frequentazione scolastica, ma anche trasmettere l’etica dei diritti e dei doveri, della responsabilit\u00e0 personale, del rispetto degli altri e di quei valori connessi alla convivenza, al progresso, alla cultura. Non basta teorizzare su questi argomenti, per avere la coscienza a posto: i genitori sani e adempienti devono controllare sul campo ogni giorno, anche con fatica e a rischio dell’impopolarit\u00e0, che il frugoletto di famiglia si stia trasformando in un cittadino rispettoso degli altri e dagli altri rispettato. La trascuratezza, l’indifferenza, la distrazione, la superficialit\u00e0, infatti, sono peccati mortali dei genitori; la loro inettitudine si riverbera sulla societ\u00e0, che se ne accolla disagi e costi, e danneggia inesorabilmente il figlio. Abituato ad avere sempre e tutto come gli altri e prima degli altri. Anche nelle famiglie meno abbienti spesso la felicit\u00e0 dovuta (!) ai figli \u00e8 collegata irreversibilmente al dare, tutto e subito: la caramella, i vestiti, la vacanza, l’i-pod, il cellulare in un crescendo fino all’auto e poi alla casa; il mutuo per la cerimonia nuziale e perfino la parcella dell’avvocato al momento della separazione. In questo accontentare sempre la prole, e tutelarla dalla frustrazione, si risolve e si assolve l’ansia da prestazione genitoriale. Mai un no, mai uno schiaffone, mai un castigo, un sacrificio o un sano “arr\u00e0ngiati”. E cos\u00ec le nuove generazioni, in buona parte, crescono nel lassismo e nella noia, ricercando l’adrenalina nella droga, nel bullismo, nella violenza fine a se stessa. Con il sedere affondato nel burro, il cervello privo di vitalit\u00e0 e la mangiatoia bassa, questi giovani disgraziati \u2013 tali sono, non avendo avuto la fortuna di genitori attenti e severi \u2013 vengono del resto facilmente eccitati dall’idea, e dalla pratica, di fare qualcosa contro qualsiasi cosa; con protervia ma di nascosto, per prendere senza chiedere, per distruggere, con le cose e le persone, la noia di un’esistenza inutile. Tuttavia assai dannosa per gli incolpevoli altri. E’, dunque, grottesco, e ingiurioso per le vittime dei danneggiamenti provocati dai loro figli, che questi genitori trascorrano la notte dopo la devastazione a frignare davanti al carcere, nella speranza che il vandalo torni a essere il figlio di cui credere di potere andare fieri. Perch\u00e9 ha avuto tutto. Anche l’impunit\u00e0. E ci\u00f2 vale anche nel caso di quei genitori consapevoli dei figli collocati ai confini della legalit\u00e0. Lo sanno bene, ma non hanno il coraggio del loro ruolo; pertanto non riescono a impedire lo sconfinamento. Non per rispetto alla “privacy” dei figli, bens\u00ec per salvare la propria faccia davanti ad amici e colleghi. E accettano cos\u00ec che i figli li trattino male, non combinino nulla di buono, delinquano. Ecco perch\u00e9 si devono vergognare non solo i genitori lacrimanti degli arrestati, ma anche i genitori e i parenti di tutti quegli oltre duemila giovani, che sono andati in piazza mascherati e volutamente distruttori: oggi dovrebbero essere tutti sulla porta della questura a denunciare i figli. Invece, mistificano la loro stessa verit\u00e0: cos\u00ec perdendo l’occasione, finalmente, di riscattare la propria colpevolissima incapacit\u00e0 educativa.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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