{"id":1453,"date":"2011-07-30T00:00:00","date_gmt":"2011-07-29T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2011\/07\/30\/aspetta-e-taci-e-il-traditore-tornera-da-te\/"},"modified":"2011-07-30T00:00:00","modified_gmt":"2011-07-29T22:00:00","slug":"aspetta-e-taci-e-il-traditore-tornera-da-te","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2011\/07\/30\/aspetta-e-taci-e-il-traditore-tornera-da-te\/","title":{"rendered":"Aspetta e taci. E il traditore torner\u00e0 da te"},"content":{"rendered":"

E’ ritornato a casa. Lesso. Cio\u00e8 con le fibre psichiche rammollite dalla cottura del brodo del tradimento. Insapore o, alternativamente, rancido, a seconda della quantit\u00e0 e qualit\u00e0 delle attenzioni erotiche nel frattempo ricevute. Eppure la moglie \u00e8 felice del ritorno del marito, tanto da scrivere un libro, cos\u00ec da raccontare al mondo come sia riuscita a fargli riprendere la via di casa. Lo scoop sembra essere il non aver fatto nulla. L’avere, in pratica, lei aspettato pazientemente che la fiamma clandestina si esaurisse. Senza pianti, senza minacce, senza richieste economiche. Laura Manson ha ascoltato il marito, dubbioso sul fatto di averla mai amata in venti anni di matrimonio e, imprevedibilmente, gli ha suggerito di seguire le sue istanze di libert\u00e0, rassicurandolo che lei sarebbe stata solidale, che non ci sarebbero stati ostacoli nella frequentazione dei figli e che lei sarebbe stata tranquilla ad aspettare l’evoluzione, o l’involuzione, della crisi coniugale. Detto, fatto. Anzi, lei non ha fatto nulla, se non attendere. Lui, possiamo ben immaginare, avr\u00e0 fatto di tutto, fino ad annoiarsene, di qualsiasi cosa abbia a che fare con la ovvia ripetitivit\u00e0 del sesso. Perch\u00e9 questo \u00e8 in genere il nome da dare alle crisi d’identit\u00e0 coniugali, quando non siano meglio specificate in Barbara, Samantha, o anche Marco o Tommaso. Dopodich\u00e8, ma molto dopo di che, ha deciso che la moglie s\u00ec l’aveva amata, che i figli gli mancavano e che le quattro mura di casa sua, nelle quali erano rimaste protette tutte le consuetudini domestiche, un giorno invise, costituivano invece un porto sicuro. Ed \u00e8 tornato. E la moglie se l’\u00e8 ripreso. Quasi tutti gli uomini vorrebbero fare questa manfrina e non pagare il dazio. Alcuni ce la fanno. Altri no. Non perch\u00e9 ci sia differenza nella loro capacit\u00e0 di ripresa, ma perch\u00e9 la vera incognita \u00e8 rappresentata dall’infinita gamma di reazioni femminili. Che si distinguono in due gruppi principali: la risposta al tradimento delle donne che amano, e la risposta di quelle che non amano. Chi ama, in genere, non pu\u00f2 accettare di essere tradita e, dunque, espelle al pi\u00f9 presto l’ingannatore dal suo mondo, delusa dalla slealt\u00e0 e dalla miseria della sua volont\u00e0. Altre si immolano sull’altare del perdono, convinte che la vita eterna le premier\u00e0 del sacrificio di avere sopportato un uomo vile e preda dei suoi istinti. Non sanno che il perdono \u00e8 il primo di una lunga serie e che forse la vita eterna non le appagher\u00e0 in proporzione. Quelle che non amano, approfittano, in ogni caso, dell’occasione offerta su un piatto d’argento dal fedifrago. O lo mollano all’istante, facendosi risarcire lautamente per “l’insostenibile dolore” “subito”, oppure se lo tengono facendo finta di niente e cos\u00ec passano per sceme. O, ancora, alcune lo fanno ballare sulla corda dell’incertezza, aspettando il momento giusto per farlo precipitare in un guano accuratamente predisposto. Altre, poi, simulano un rinnovato amore e, intanto, mettono a segno perfidi colpi alla schiena della, in genere, ignara complice dell’adulterio. Ci sono donne che ingaggiano aperte o sotterranee guerre con l’amante di turno del proprio marito, non per amore ma perch\u00e9 non tollerano di perdere lo status o il portafogli a vantaggio della terza incomoda. Fatto sta che tutti, ma davvero tutti, gli uomini autori delle cosiddette scappatelle \u2013 che in realt\u00e0 sono terremoti emotivi, forieri di autentici danni, per qualsiasi unione considerata seria \u2013 non riescono a dimostrare quasi mai di essere padroni del loro cuore e tantomeno del cervello. Si fanno guidare dal noto timone, che pure non risponde al comando se non delle donne che, di volta in volta, sanno dove direzionarlo. E cos\u00ec, che sia una moglie sacrificale o interessata, invece che un’amante ingolosita, a guidare il veliero sono le donne. E l’uomo disorientato tra scirocco e tramontana, fa la spola tra l’una e l’altra. Chiedendo a entrambe accoglienza e venia. Quello che le donne non sanno, quantomeno una delle due non lo sa, \u00e8 che il fermarsi in porto del veliero \u00e8 dovuto essenzialmente alla scelta dell’altra di abbandonarlo al suo destino, Dunque, chi crede di aver vinto in realt\u00e0 ha perso. Perch\u00e9 il trofeo \u00e8 costituito da un uomo incapace di esplorare i mari senza superare le tempeste ormonali e senza riconoscere l’assalto dei pirati. Dite a Laura, vi prego, che questo approdo non le dar\u00f2 che una gioia passeggera: solo il tempo necessario finch\u00e9 lui ritorni a credere di essere uno yacht in grado di solcare senza rischi nuovi mari e nuovi orizzonti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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