Cara piccola mamma, \u00e8 con tenerezza e commozione, da mamma e da donna, che mi accosto alla tua storia. Per\u00f2, quanto stupore e quanta ansia incalzano a frastornarmi i pensieri gioiosi che, in genere, accompagnano la notizia di una nascita. Questa, infatti, \u00e8 in realt\u00e0 la storia di tre bambini, tutti e tre inconsapevoli della vita reale; tutti con un futuro complicato; tutti, finora, sintonizzati sull’onda dei sentimenti e non sulla responsabilit\u00e0 della vita quotidiana. La piccola, accolta dalla gioia dei nonni, fortunatamente \u00e8 sfuggita al destino della pillola del giorno dopo: scappatoia diffusissima nelle famiglie “per bene”, per non compromettere il futuro alle figlie indipendenti e temerarie. Il padre, inconsapevolmente trascinato, dalla sua ingovernabile virilit\u00e0, in un progetto pi\u00f9 grande di lui, ancora nell’et\u00e0 dei giochi con gli amici. Tu, poco pi\u00f9 di una bambina che hai regalato in un attimo la tua infanzia e la tua adolescenza a un ragazzo, mai pi\u00f9 in grado di ricambiare la preziosit\u00e0 irripetibile di quegli anni non vissuti. Hai rinunciato cos\u00ec all’et\u00e0 dei sogni bizzarri e delle molteplici aspettative, delle illusioni e delle delusioni, delle esperienze e degli ozi, della paura e dell’incanto. Hai bruciato le tappe nel percorso della scoperta e della formazione della femminilit\u00e0. Hai vissuto e stai vivendo una vicenda, forse percepita ancora come una fiaba, che dar\u00e0 un’impronta potente e non facile alla tua vita. Non so con quanta consapevolezza tutto ti sia successo: persino da grandi certe cose accadono senza che ne capiamo l’importanza e poi agiamo senza senso critico. Per\u00f2 i grandi hanno l’esperienza e i muscoli psichici. La prima cosa che mi viene in mente \u00e8 che non potrai sperimentare la forza dell’autonomia, l’ebbrezza dell’indipendenza, il gusto della libert\u00e0 e la complicit\u00e0 della solitudine. Non potrai mai pi\u00f9 pensare, decidere, agire parlando in “io”: a soli tredici anni sei destinata a volere, fare, disfare, cambiare, sempre coinvolgendo anche una figlia e quindi ragionando col “noi”. Quando la tua bambina avr\u00e0 quindici anni, tu ne avrai ventotto: lei sapr\u00e0, allora, della formazione di una donna, del carattere e del temperamento, molto pi\u00f9 di quanto tu sappia oggi e mai saprai. Il tuo destino, d’ora in avanti, \u00e8 quello di essere mamma, responsabile d’un’altra vita pi\u00f9 della tua. E’ la sua salute che ti interesser\u00e0, i suoi progressi, i suoi pensieri. Tu, negli anni in cui ogni donna \u00e8 il centro di gravit\u00e0 di ogni luogo che frequenta, sei china su una culla a dar pace a una piccola creatura. Afrodite, che stava crescendo in te, selvaggia e bramosa d’amare, ha lasciato il posto a Giunone, che vede nel matrimonio la sua realizzazione e vive in funzione del marito. A proposito, lo sai che non potrai sposarti, se non con una dispensa del tribunale per i Minorenni, dopo l’accertamento della tua maturit\u00e0 psicofisica e dei gravi motivi che ti inducono a questo serio passo? Lo sai che non puoi riconoscere tua figlia, che dunque risulter\u00e0 anagraficamente solo del padre, sempre che lui abbia compiuto i sedici anni? E lo sai anche che il vostro amore, cos\u00ec prematuramente e spensieratamente affermatosi nel territorio sessuale, ha viaggiato molto vicino ai pericoli del codice penale? Quando hai fatto l’amore la prima volta, probabilmente non eri informata che l’articolo 609 quater punisce (con la reclusione dai tre ai sei anni) il minorenne che compie atti sessuali con un minorenne che abbia meno di tredici anni. Come vedi, cara piccola mamma, niente \u00e8 semplice nella vita. La conoscenza e l’esperienza, che si acquistano negli anni, servono proprio ad avere la consapevolezza di ci\u00f2 che si sta per fare: ogni gesto pu\u00f2 raccontare una storia, bella o brutta, facile o difficile; la maturit\u00e0 sta proprio nel prevedere le conseguenze delle nostre azioni e nell’assumersi la responsabilit\u00e0 di farsene carico. Un gesto d’amore \u00e8 bellissimo, ma sempre gravido di conseguenze, soprattutto quando \u00e8 sentito come irrinunciabile. Tu, per legge, non puoi, neppure se lo vuoi, essere responsabile di tua figlia: per il codice, e per la societ\u00e0, l’amore non \u00e8 cos\u00ec importante e cos\u00ec forte da superare ogni ostacolo. Per loro la tua storia d’amore \u00e8 solo la vicenda di una bimba senza mamma e di una mamma senza pi\u00f9 infanzia.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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