{"id":1489,"date":"2010-10-15T00:00:00","date_gmt":"2010-10-14T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2010\/10\/15\/il-principe-azzurro-ce-fa-il-minatore-in-cile\/"},"modified":"2010-10-15T00:00:00","modified_gmt":"2010-10-14T22:00:00","slug":"il-principe-azzurro-ce-fa-il-minatore-in-cile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2010\/10\/15\/il-principe-azzurro-ce-fa-il-minatore-in-cile\/","title":{"rendered":"Il principe azzurro c’\u00e8: fa il minatore in Cile"},"content":{"rendered":"

Non \u00e8 vero che tutti gli uomini siano lagnosi o violenti, noiosi o traditori. Malgrado moltissime donne lo pensino. Quasi tutte, in verit\u00e0, se interrogate nel segreto e sotto giuramento di non rivelarne l’opinione a chicchessia. Lo scenario in effetti ci darebbe ragione, se soltanto limitassimo l’analisi conoscitiva del genere maschile a quello che leggiamo ogni giorno sui giornali. Da una parte si racconta di padri separati petulanti e senza nerbo, capaci solo di infinite litanie su quanto costa la moglie, com’\u00e8 ingiusto il calcolo dei giorni di visita a disposizione, come sarebbe bello se le mamme fossero inviate al confino e i figli affidati ai pap\u00e0. E’ di tutta evidenza che il tasso di seduzione erotica di questi maschi \u00e8 pressoch\u00e9 pari allo zero. Dall’altra, purtroppo, la cronaca \u00e8 ricchissima di storiacce sanguinarie, nelle quali protagonisti sono uomini violenti, vendicativi, rabbiosi che sterminano mogli, figli, genitori, nipoti nel segno del potere personale messo in discussione. Ma anche con la forza bruta di una sessualit\u00e0 peggio che bestiale, sorda a qualsiasi ipotesi di rispetto per la vita. Propria e altrui. Tanto che, dopo avere ucciso, chiedono scusa: come se bastasse il pentimento (a parole\u2026.) per far rinascere una vita massacrata. Ma i media ci raccontano anche di uomini, per lo pi\u00f9 politici, sgradevoli nella ripetitivit\u00e0 del loro copione, fatto di promesse urlate con tracotanza e di silenziosi voltafaccia alla resa dei conti del potere. Ma anche di progressisti in pubblico e passatisti nel privato, tanto da essere manovrati persino da parenti e affini. Quando non , addirittura, da cortigiane e avventurieri. E’ chiaro che il loro erotismo pu\u00f2 essere intuito e attivato solo da persone pi\u00f9 esperte nella regia occulta che dotate del coraggio di calcare la scena. Ci sono poi gli uomini tristi. Quelli che si fidanzano perch\u00e9 \u00e8 arrivato il momento, che si sposano perch\u00e9 lei \u00e8 incinta, che si separano perch\u00e9 lei se n’\u00e8 andata, poi si riaccasano per non restare soli. Socialmente depressi, nel privato sono parassiti della situazione che si crea loro intorno. Il panorama sessuale \u00e8 ristretto all’opportunit\u00e0 o meno della procreazione. Se richiesta con insistenza e i dovuti modi dalla malcapitata con, tuttavia, un dna molto simile. E come non dire dei traditori, cio\u00e8 di quasi tutti gli uomini. In parte, anche appartenenti alle ora indicate categorie. Uomini che smentiscono le premesse e sbeffeggiano le promesse. I traditori, per\u00f2, vivono di un altissimo indice di gradimento, sapendo sedurre qualsiasi tipo di donna e lasciando dolore e macerie sui numerosi letti che frequentano. E’ un tasso erotico precario il loro, buono per tutte le stagioni e, quindi, privo di nerbo e caratterizzazione. Molto dimenticabile. Anche questi chiedono scusa, dopo l’inganno e la truffa, convinti di un’onnipotenza personale in grado persino di dolcificare le saline. In tale variegato e imbarazzante scenario, le donne si sentono smarrite. Deluse. Lo sono senz’altro quelle che vedono nel maschio il sogno, l’obiettivo, il completamento del meglio di s\u00e9. Le donne che si innamorano se si imbattono nella protezione, nel coraggio, nella responsabilit\u00e0. Nella forza vitale, che diventa erotismo quando incontra e spiega i sentimenti. Non sono per nulla deluse, invece, quelle donne che dall’uomo vogliono denaro, potere, status. Che aspettano e trovano un uomo per avere qualcosa o qualcuno. Fino a pochi giorni fa, era cos\u00ec. Questo era il paludoso fondale delle quotidiane scene di coppia e delle aspettative femminili. Questo vedevamo degli uomini. Oggi, \u00e8 venuto il Cile a irrompere sulla scena. Questo paese, vecchio di soli duecento anni, gi\u00e0 gravemente ferito da un enorme terremoto. E poi attonito davanti alla tragedia della miniera. Dopo poco pi\u00f9 di due mesi, dal lungo e angosciante silenzio sottoterra, sono apparsi, con una gioiosa, robusta, irruente cavalcata, 33 uomini straordinari. Proprio nel senso che sono fuori dall’ordinaria banalit\u00e0. Sani, coraggiosi, pazienti, forti. Uomini, insomma. Ricchi di orgoglio e dignit\u00e0. Capaci di affrontare la fatica e di coltivare la speranza. Uomini che non piangevano neppure nelle viscere della terra; che coltivavano ricca e profonda nostalgia per i figli lontani; che scrivevano poesie, allenavano il corpo, tenevano il diario dell’esperienza difficilissima; si facevano coraggio a vicenda; si raccontavano il futuro. Sperimentavano la tenacia silenziosa e la potenza dell’amicizia. Nello stesso momento in cui, nel resto del mondo, un baby sitter violentava una bimba di due anni, uno zio stuprava e strangolava la nipote quindicenne, un figlio uccideva i genitori per carpirne i soldi, un pazzo serbo creava terrore negli stadi, milioni di uomini si drogavano e si imbottivano di viagra e chalis per mostrarsi “maschi”, e altrettanti piangevano per gli assegni da pagare alle ex. E tutti gli altri, uomini e donne, si nutrivano di invidia e odio per i loro competitors politici, professionali, sportivi. Tutti, mettendo in mostra questo schifoso modo di sentire anche su qualsiasi mezzo di comunicazione del mondo. Senza vergogna. Dal profondo della terra \u00e8 poi finalmente sgorgato, grazie a trentatr\u00e9 fieri minatori, un fiume caldo e potente di umanit\u00e0, amore, coraggio. Maschiezza. Trentatr\u00e9 uomini hanno mostrato al mondo, con grande dignit\u00e0, che cosa voglia dire essere uomini. Ci hanno regalato l’emozione della speranza appagata, l’ammirazione per la loro faticosa pazienza, le lacrime per la solidariet\u00e0 autentica. Ci hanno spiegato che \u00e8 vero, e ancora possibile, coltivare e trasformare la forza innata dentro ai maschi, per dirigerla verso sentimenti e comportamenti di eccellenza, anzich\u00e9 spegnerla nella melma dell’incapacit\u00e0 o farla esplodere nella violenza bruta. Ci hanno insegnato ad apprezzare e amare ancora gli uomini. L\u00e0, dove esistono e da uomini si comportano.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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