{"id":1502,"date":"2010-07-21T00:00:00","date_gmt":"2010-07-20T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2010\/07\/21\/contro-la-corruzione-non-si-puo-contare-sulle-donne-purtroppo\/"},"modified":"2010-07-21T00:00:00","modified_gmt":"2010-07-20T22:00:00","slug":"contro-la-corruzione-non-si-puo-contare-sulle-donne-purtroppo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2010\/07\/21\/contro-la-corruzione-non-si-puo-contare-sulle-donne-purtroppo\/","title":{"rendered":"Contro la corruzione non si pu\u00f2 contare sulle donne (purtroppo"},"content":{"rendered":"

Le donne di potere si dividono in due categorie: a) quelle che lo sono diventate nonostante siano donne; b) quelle che hanno sfruttato l’ombra di un uomo potente. Le prime hanno un potere personale e sono pochissime. Le seconde sono molte di pi\u00f9, ma il loro potere \u00e8 derivato e relativo. Sommate le une e le altre non si arriva al numero degli uomini di potere. Ma, in qualsiasi caso, le donne di potere corrotte sono una rarit\u00e0. A tal proposito, dopo l’inquietante scoperta di una presunta P3, Chicca Olivetti, fondatrice del Movimento Met\u00e0 di Tutto, ha dichiarato “rimuovere gli ostacoli a una maggior presenza di donne nei posti di comando della politica \u00e8 una questione non pi\u00f9 rinviabile Non \u00e8 un caso che le cronache degli scandali e del malcostume politico coinvolgono esclusivamente gli uomini. Non c’\u00e8 dubbio che la moralizzazione della politica non pu\u00f2 prescindere da questo dato di fatto”. Come nella politica, anche nelle carceri non c’\u00e8 par condicio: c’\u00e8 infatti una notevole differenza tra il numero di detenute (3.003) e il numero di detenuti (65.255) e pure tra i criminali schedati le donne sono in rapporto percentuale meno del 4% degli uomini. Dunque, non si pu\u00f2 prescindere neppure da questo dato che appare omogeneo nella politica e nella criminalit\u00e0: gli uomini delinquono di pi\u00f9. E forse ha proprio ragione chi, volendo moralizzare la nostra politica, invoca a gran voce il comando delle donne. Tuttavia, secondo me, i tempi sono ancora acerbi, perch\u00e9 ci\u00f2 possa avvenire. I motivi sono molteplici. Prima di tutto ci sono ancora troppi uomini in gioco, attaccati alle loro plance di comando e restii a buttarsi a mare (anche solo per tornare a terra). Di contro, ci sono poche donne disponibili: molte sono indispensabili a quegli uomini al timone che, senza moglie, segretaria e amante, non avrebbero n\u00e9 il tempo n\u00e9 il modo di dedicarsi a tessere trame e salvare poltrone. Non \u00e8 una novit\u00e0 che dietro un “grande” uomo, ci sia una grande donna. In realt\u00e0 tre (donne) \u00e8 un numero pi\u00f9 contemporaneo. Altre, non hanno nessuna intenzione di far politica, perch\u00e9 hanno gi\u00e0 una ricca mangiatoia bassa, fornita loro da un padre o da un uomo, perenne o di turno, interessato solo a nutrire il loro benessere. Altre ancora sono troppo impegnate a combattere per far quadrare la loro vita difficile, e non hanno il tempo n\u00e9 la voglia – giustamente – di pensare anche agli altri. Molte hanno gi\u00e0 il loro posto in politica, ma, la maggior parte, l’hanno conquistato da gregarie, non certo scalando le montagne come Fausto Coppi. Non avranno mai la maglia rosa, perch\u00e9 preferiscono impegnarsi per farla indossare al padrino di turno. E non faranno mai parte di P2, P3, P4 o altro, non solo perch\u00e9 statisticamente meno corruttibili degli uomini, ma anche perch\u00e9 gi\u00e0 associate al potente, ricevono automaticamente i vantaggi del comando. Dunque, perch\u00e9 perdere il tempo in associazioni segrete, incontri mestatori o obiettivi lobbistici, quando shopping e spa hanno importanza significativa nella loro esistenza? Donne serie, concrete e capaci in politica sono poche e sono sane. Non tutte di potere. Restano infine le sole poche donne al comando delle pi\u00f9 disparate attivit\u00e0. Queste hanno avuto fin da piccole un’educazione forte e hanno sviluppato un ideale dell’io molto duro, dovendo nuotare contro corrente come i salmoni. Fin da bambine si sono sentite dire che qualsiasi cosa se la devono meritare con l’impegno: ci\u00f2 costituisce un buon argine per restare nei confini dell’etica. A differenza dei maschietti che, solo perch\u00e9 tali, fin dalla nascita sono considerati dalle mamme trofei da esibire. E’ pi\u00f9 facile, cos\u00ec educati, saltare gli argini e ritrovarsi tra maschi a complottare per non perdere il potere di essere sempre qualcuno pi\u00f9 importante degli altri. E’ pi\u00f9 facile delinquere, quando si \u00e8 convinti di poter fare tutto perch\u00e9 si ha diritto a tutto. E le “donne salmone” non hanno nessuna voglia di mettersi a combattere contro gli uomini della politica e in politica, dopo avere gi\u00e0 speso le energie per conquistare il loro personale posto di potere e soddisfazione. In conclusione, se questi sono i dati di fatto, mi sembra un’utopia pensare che, in tempi brevi, ci possa essere la moralizzazione della politica grazie alle donne: non hanno tempo, non possono, non vogliono; se gi\u00e0 fanno politica, sono poche e si sono diversificate secondo il temperamento, ma onorano il genere con l’onest\u00e0. Forse \u00e8 meglio che le cose restino cos\u00ec. Lavoriamo invece sugli uomini, fin da bambini. Che sono i veri ostacoli alla moralizzazione, non solo della politica. Questo, s\u00ec, \u00e8 un compito serio per le donne: educare i maschi a meritare, esattamente come le bambine, ogni cosa che vogliono. Finch\u00e9 un giorno, della prossima generazione, si potr\u00e0 parafrasare Dante, e anche svuotare le carceri, dicendo finalmente “tanto gentile e tanto onesto pare l’uomo mio\u2026”<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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