{"id":1541,"date":"2009-11-14T00:00:00","date_gmt":"2009-11-13T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/11\/14\/e-adesso-ci-mancava-soltanto-veronica\/"},"modified":"2009-11-14T00:00:00","modified_gmt":"2009-11-13T23:00:00","slug":"e-adesso-ci-mancava-soltanto-veronica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/11\/14\/e-adesso-ci-mancava-soltanto-veronica\/","title":{"rendered":"E adesso ci mancava soltanto Veronica"},"content":{"rendered":"
L’ufficio stampa di una moglie silenziosa e che non parla soprattutto coi giornalisti, meriterebbe il premio Pulitzer 2009. Se non fosse, questo ufficio, strategicamente fantasma e se non avesse fatto, alla fine dell’abile operazione, un errore di calcolo. Dunque, la storia comincia alla fine di aprile, con una mediatica dichiarazione di lei che taccia il marito di immoralit\u00e0 pubblica e privata. Fatto grave, molto pi\u00f9 dei pesanti addebiti contestati, perch\u00e9 mette, sia l’uomo politico sia il padre, alla gogna della piazza. Ma getta un’ombra sulla moglie, che appare eccessiva e sprovveduta. Subito, per\u00f2, interviene il saggio e invisibile ufficio stampa, con l’obiettivo di recuperare migliori contorni all’immagine pubblica della donna, fino a quel momento, dolce e riservata e, soprattutto, per niente aggressiva. Ma anche per evitare che il marito colga al balzo la palla incandescente e quindi lui stesso chieda per primo la separazione. Sentito il suggerimento del mentore, la moglie annuncia, con opportuno tempismo, a Repubblica e Stampa, la sua volont\u00e0 di separarsi auspicando di poter raggiungere un onorevole accordo sul punto. E poi si abbandona al silenzio, mentre l’Italia intera si interroga sull’ipotesi dell'”auspicato” accordo che, grazie alla maliziosa intelligenza dell’evanescente ufficio stampa, avrebbe dovuto prevedere l’equa ripartizione tra i figli del patrimonio paterno. E cos\u00ec il provvido e abile consigliere d’immagine fa centro, con la trasformazione mediatica di una moglie arrabbiata in una madre premurosa. Dopodich\u00e9 interviene ancora una volta il silenzio ad ammantare di mistero viaggi e vacanze della sfortunata sposa che, tuttavia, continua a non ricevere segni di vita neppure dal marito. Riceve per\u00f2 qualche strale di troppo dalla stampa non amica. Questa situazione obbliga, a un certo punto, l’attento e segreto ufficio stampa, a esibirsi con un messaggio di ottanta parole sul Corriere della Sera. Un messaggio sibillino, ricco in verit\u00e0 di suggestioni trasversali e povero della minima chiarezza esplicativa. A seguire, l’ennesimo ormai rituale silenzio, corollario un po’ inquietante di ogni colpo di freccia pi\u00f9 o meno andato a segno. La Signora, racconta qualcuno, \u00e8 in attesa di una proposta dal marito fedifrago e “che non sta bene”. Il marito tace e passa per padre assente ed egoista, beccandosi in fronte anche un colpo di fionda dalla figlia piccola, che rilascia un’intervista nella quale auspica – come la madre – la pace in famiglia se il pap\u00e0 sar\u00e0 “equo”. Si fanno i nomi degli avvocati e si dice che stiano negoziando un’intensa trattativa. Naturalmente nulla trapela, come \u00e8 giusto che sia, perch\u00e9 i legali sono tenuti al segreto professionale. Dunque non \u00e8 neppure certo che vi sia stata una trattativa. Arriviamo cos\u00ec ai giorni nostri. Sono trascorsi circa 7 mesi dalla prima infelice dichiarazione, dagli ulteriori messaggi subliminali e dai silenzi da pi\u00f9 parte apprezzati come dignitosi, quando scoppia la notizia che rianima le redazioni, grazie alla boccata d’ossigeno offerta dal prezioso e segreto ufficio stampa: “Lei ha depositato il ricorso con addebito”. Suona quasi come un ultimatum e i giornalisti si scatenano nella corsa alla valutazione del patrimonio del marito-padre non equo. Pronto ormai a essere denudato da tutti i nemici politici, intestini e domestici. E’ l’apoteosi della strategia fino a questo punto ben riuscita del magico e nascosto ufficio stampa: la moglie in aprile appariva mediaticamente in torto; ora a novembre risulta vittima della sua generosa attenzione materna, contrapposta all’egoismo paterno. Tanto generosa da pretendere che il patrimonio del padre sia diviso tra i cinque figli (speriamo che non ne appaiano altri non ancora riconosciuti, se no i calcoli si complicano) prima che il loro padre muoia e dunque prima che chiunque di loro possa vantare un qualsiasi diritto. Il ricorso al Giudice deve sembrare a tutti l’inevitabile ed etica scelta di una madre preoccupata. La, facoltativa, ma voluta, richiesta di addebito, la necessaria bonifica, anche risarcitoria, di una moglie tradita. Invece, la realt\u00e0 giuridica e giudiziaria \u00e8 del tutto differente. Ed \u00e8 una verit\u00e0 che non fa sognare per nulla i nemici del marito e gli amici della moglie. Il ricorso per separazione giudiziale infatti consente al giudice solo ed esclusivamente di decidere a) l’ammontare dell’assegno al coniuge pi\u00f9 debole (quello che non ha, cio\u00e8, i mezzi adeguati per vivere lo stile di vita coniugalmente condiviso); b) l’ammontare dell’assegno per i figli (anche ,maggiorenni se non autonomi economicamente); c) l’assegnazione della casa coniugale comune; d) l’eventuale accertamento di responsabilit\u00e0 della frattura matrimoniale (cio\u00e8 l’addebito). E basta. Ma davvero basta. Il Giudice della separazione non pu\u00f2 dividere patrimoni, assegnare aziende, imporre consiglieri di amministrazione o riconoscere risarcimenti. Se poi sentenzia la responsabilit\u00e0 di uno dei coniugi – una volta provato rigorosamente il nesso di causalit\u00e0 tra il comportamento censurato e la inevitabilit\u00e0 della separazione – non \u00e8 che “l’addebitato” di colpa possa essere condannato dal giudice a pagare un assegno pi\u00f9 alto: l’unica sanzione \u00e8 di non ricevere lui l’assegno di mantenimento e di essere contestualmente escluso dall’asse ereditario del coniuge incolpevole. Se poi mai, questo marito pubblicamente svergognato, dovr\u00e0 pagare un assegno mensile alla moglie, avr\u00e0 la gradita sorpresa di poterlo dedurre dal proprio reddito imponibile, cos\u00ec riducendosi, per lui, le imposte da pagare allo Stato, che invece pagher\u00e0 la moglie: sicuramente un vantaggio per lui che, sinora, ha di sicuro speso molto di pi\u00f9 per la moglie, senza mai potersi portare un euro in detrazione. In conclusione, alla fine, l’ammirevole astuzia comunicativa dell’ineffabile e sconosciuto ufficio stampa, non avr\u00e0 fatto vincere la moglie che per soli sei mesi e solamente sui media. Allora il vincente sar\u00e0 il marito, s\u00ec fedifrago, ma non spogliato del patrimonio: approfittando dei silenzi ombrosi, gli baster\u00e0 studiare i pochi articoli del Codice che riguardano la separazione coniugale per capire di non essere obbligato ad avanzare alcuna proposta che preveda anticipate spartizioni patrimoniali; quindi per lui sar\u00e0 stato meglio di ogni altra ipotesi, il ricorso individuale con domanda di addebito. E, per una volta negli ultimi 15 anni, questo strano marito, sar\u00e0 felice che un giudice – certamente meno generoso di lui -possa decidere al posto suo. In nome della legge.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
L’ufficio stampa di una moglie silenziosa e che non parla soprattutto coi giornalisti, meriterebbe il premio Pulitzer 2009. Se non fosse, questo ufficio, strategicamente fantasma e se non avesse fatto, alla fine dell’abile operazione, un errore di calcolo. Dunque, la storia comincia alla fine di aprile, con una mediatica dichiarazione di lei che taccia il … Leggi tutto<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[5],"tags":[17],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1541"}],"collection":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1541"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1541\/revisions"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1541"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1541"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1541"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}