{"id":1548,"date":"2009-10-11T00:00:00","date_gmt":"2009-10-10T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/10\/11\/la-dignita-delle-donne-che-la-sinistra-non-vede\/"},"modified":"2009-10-11T00:00:00","modified_gmt":"2009-10-10T22:00:00","slug":"la-dignita-delle-donne-che-la-sinistra-non-vede","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/10\/11\/la-dignita-delle-donne-che-la-sinistra-non-vede\/","title":{"rendered":"La dignit\u00e0 delle donne che la sinistra non vede"},"content":{"rendered":"

Che il premier sia un maschilista, non \u00e8 una novit\u00e0 e del resto rappresenta bene la maggior parte degli italiani. Anche per questo. Di qui a rendere martire Rosy Bindi, ce ne passa, per\u00f2. Una donna capace, che non ha fatto della bellezza la sua forza, \u00e8 stata cos\u00ec intelligente da non reagire, al momento, alla pessima battuta di Berlusconi, peraltro mutuata da Sgarbi, un altro noto maschilista. Non escludo che l’onorevole abbia pensato, l\u00ec per l\u00ec, da brava toscana, cose del genere \u00abognuno si guardi la sua gobba\u00bb oppure \u00abil bue ha detto cornuto all’asino\u00bb e se lo ha pensato, ha fatto bene. Sarebbe finito in quel momento, se la solita sinistra, a suo dire colta e politicamente corretta, non avesse fatto lievitare il meschino incidente, fino a farlo diventare una torta acida e indigeribile. Per la sinistra, per\u00f2. Non per Silvio che, da elegante misogino, considera queste diatribe tempo perso per \u00abdonnette\u00bb. Che lo siano o no. Fatto sta che l’ineffabile, e puntualmente misericordiosa, Concita, ha pensato addirittura di creare un movimento solidaristico a sostegno di Rosy Bindi (che, ripeto, secondo me, preferirebbe farne a meno) con tanto di cartolina e di mascotte che declama \u00abNon sono a sua disposizione\u00bb. Ebbene, non c’\u00e8 niente di pi\u00f9 imbarazzante e meno dignitoso che dire \u00abnon te la do\u00bb (traduzione in politichese scorretto del non essere a disposizione) quando nessuno te la chiede. E soprattutto quando, proprio Quello l\u00ec, non vorrebbe precisamente quella cosa che tu vorresti offrirgli se mai lui la volesse. Questa \u00e8 la solidariet\u00e0 pelosa delle donne di sinistra per una valente politica, gi\u00e0 di per s\u00e9 dotata di autonomia e dignit\u00e0 personali significative, che non ha bisogno del loro garrulo e stonato coro e, pertanto, diviene strumento inconsapevole dell’ennesima campagna contro. Una campagna apparentemente vincente, giacch\u00e9 l’indignazione per una frase sgradevolissima ha il solo pregio di essere ovvia. Ma tuttavia perdente, non avendo Concita mirato all’obiettivo giusto. Infatti la solidariet\u00e0 che lei elargisce, a volte \u00e8 presbite e a volte \u00e8 miope; e decide di lanciarla proprio nel momento in cui, con femminile vezzo, si toglie gli occhiali, cos\u00ec perdendo la mira e l’obiettivo, tanto che le generose frecce le si ritorcono contro, tipo boomerang. Al tempo della vicenda Boffo, perduta di vista la molestata, ha solidarizzato col persecutore. Ad Annozero ha invocato la solidariet\u00e0 femminile e si \u00e8 stizzita del silenzio delle donne in generale, prendendo la difesa di una prostituta dichiarata e strategicamente diversificatasi in avventure programmate ai confini del codice penale. Pur di dar contro al Cavaliere, le si \u00e8 conficcata cos\u00ec la spada nella roccia del suo visus circoscritto, oltre il quale, giustamente, tutte le donne mantenevano il rigoroso e dignitoso silenzio sulla vergogna di essere donna in quel modo. Oggi chiama a raccolta le algide e segaligne signore radical chic per far dichiarare loro a gran voce che non sono a disposizione del maschio retrivo. Ma chi le vuole? E perch\u00e9 loro, che sono cosi diverse, dovrebbero spargere una solidariet\u00e0 calorosa fino a rendere felice e soddisfatta Rosy Bindy? Siamo tutte d’accordo, da destra a sinistra, e pure nel territorio anarchico da me abitato, che quella frase del premier \u00e8 stata insopportabile, ma quante ne sentiamo, ciascuna di noi, ogni giorno? Quanta solidariet\u00e0 abbiamo chiesto e quanta ne abbiamo ricevuta? Chi ha dignit\u00e0, e la Bindi ce l’ha, sa fare da sola. Come hanno fatto le Carfagna, le Gelmini, le Prestigiacomo attaccate da donne – e non da maschilisti riconosciuti – ancor prima che si misurassero sul campo e in termini ampiamente pi\u00f9 biechi. Chi meriterebbe la solidariet\u00e0 delle donne di ogni colore \u00e8, per esempio, Marina Berlusconi. Figlia di un padre ultrastrumentalizzato dalle donne, ultradiscusso e ultrainguaiato: lei ne soffre certamente da figlia, ma ha gravi responsabilit\u00e0 per un’azienda con 20mila dipendenti – anche molte donne – che proprio la sinistra vuole mettere in ginocchio. Forse alcuni pensano che chi \u00e8 ricco non meriti solidariet\u00e0; ma quegli alcuni non si soffermano a pensare che la vergogna, l’imbarazzo, il dolore, l’ansia non sono politicamente schierati. E infatti Concita non ha espresso solidariet\u00e0 alla, pur donna, figlia del suo nemico preferito. Se lo avesse fatto avremmo potuto dire di Concita, come dice il Devoto Oli per definire il termine solidariet\u00e0, che lei ha, s\u00ec, \u00abla coscienza viva e operante di partecipare ai vincoli di una comunit\u00e0, condividendone le necessit\u00e0\u00bb; giacch\u00e9 Concita, rispondendo a sentimenti e idee elevate, avrebbe espresso una lodevole iniziativa di sostegno morale a un’imprenditrice e a tutte le sue dipendenti. Peccato che non lo abbia fatto: cos\u00ec rimarr\u00e0 ai posteri, ma intanto far\u00e0 riflettere i contemporanei, solo la solidariet\u00e0 pelosa di Concita, cio\u00e8 forse ispirata da piccoli interessi politici. E infatti, Concita ha detto che non vuole essere a disposizione di Silvio. Ma nemmeno di Marina, per quanto donna mal trattata?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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