{"id":1557,"date":"2009-08-22T00:00:00","date_gmt":"2009-08-21T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/08\/22\/le-ragazze-di-oggi-e-la-dignita-delle-madri\/"},"modified":"2009-08-22T00:00:00","modified_gmt":"2009-08-21T22:00:00","slug":"le-ragazze-di-oggi-e-la-dignita-delle-madri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/08\/22\/le-ragazze-di-oggi-e-la-dignita-delle-madri\/","title":{"rendered":"Le ragazze di oggi e la dignit\u00e0 delle madri"},"content":{"rendered":"
La costituzione nel 1948 affermava solo formalmente l’uguaglianza e la pari dignit\u00e0 sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso. Ma, fino al 1975 il Codice Civile (del 1942) disciplinava ancora i rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi sul principio della assoluta supremazia dell’uomo: la donna era soggetta alla potest\u00e0 del marito-capo famiglia, era obbligata a modificare la residenza in forza degli obiettivi di lui, ne condivideva categoricamente il domicilio e, in cambio della totale sottomissione, aveva il diritto al mantenimento e alla protezione. Aveva il dovere della totale fedelt\u00e0, in cambio di quella di lui “molto ridotta”: l’adulterio del marito non costituiva infatti reato come quello della moglie che, se sorpresa in fallo, diventava pure madre indegna dei suoi figli. Non solo, della dote diventava proprietario o amministratore il capo famiglia, giacch\u00e8 l’eventuale autonomia economica avrebbe potuto suggerire, alle mogli, scelte tali da inficiare il potere e il controllo di ogni marito. Gli ultimi 40 anni, e per alcuni interventi legislativi, gli ultimi 20 e persino gli ultimi 10, hanno finalmente segnato la rivoluzione dei ruoli familiari, attuando progressivamente il modello costituzionale con l’equa ripartizione delle responsabilit\u00e0 coniugali e genitoriali all’interno della famiglia ma anche all’esterno. Dunque affermando, era ora, la pari dignit\u00e0 giuridica di uomini e donne. Nello stesso periodo si sono susseguiti molti accomodamenti legislativi specifici, volti ad introdurre in concreto anche la parit\u00e0 costituzionale sancita in tema di lavoro, non solo subordinato. Potremmo a questo punto essere fieri di onorare davvero una carta costituzionale che si \u00e8 allineata ai paesi pi\u00f9 civili, consentendo l’eliminazione di norme discriminatorie in famiglia, nel lavoro e nell’economia generale. Tanto si pu\u00f2 fare ancora, per esempio a tutela degli omosessuali, cos\u00ec ingiustamente perseguitati come fossero una razza a parte. Tuttavia c’\u00e8 un altro grave problema: le giovani generazioni di donne, inconsapevoli delle umiliazioni e delle lotte di cui sono state protagoniste le loro madri e nonne, stanno dissipando la ricchezza delle fondamentali conquiste giuridiche di cui oggi godono, gratuitamente, inconsapevoli della preziosa eredit\u00e0 ricevuta. Hanno il diritto allo studio, al lavoro, al divertimento, al sesso, al divorzio, persino all’adulterio, nella piena ratificata parit\u00e0 col maschio. Per\u00f2 disdegnano, in linea di massima, i corrispettivi doveri. O, comunque sia, li fanno apparire concessioni generose: proponendosi di volta in volta vittime del maschio, della societ\u00e0, della famiglia. E’ vero che ancora non \u00e8 stato sfondato il “soffitto di vetro”; \u00e8 vero che la violenza maschile non \u00e8 stata debellata; \u00e8 vero che ci sono luoghi di potere misogini. Ma \u00e8 anche vero che molte, troppe, giovani donne, anche istruite, approfittano delle tutele previste dalla legge e non vogliono maturare la coscienza del dovere e della fatica; usano invece la loro femminilit\u00e0 e strumentalizzano il corpo e la diversit\u00e0 biologica, finendo col non rispettare la pari dignit\u00e0 giuridica. Infangano la potenza della femminilit\u00e0 quelle donne che, a frotte come cavallette, precipitano negli esclusivi territori familiari e di potere per conquistare il raccolto faticosamente seminato e coltivato da altri. C’erano pure una volta: erano furbe, guardinghe e solitarie e le altre le chiamavano puttane. Oggi sono sfacciate e fiere di autodichiararsi pubblicamente escort. Sfruttano la fragile sessualit\u00e0 del maschio, per rovinare famiglie e patrimoni: esiste per loro il diritto ad avere tutto, ma conoscono a fondo esclusivamente il dovere di dare una sola cosa. Sempre e solo quella. Per altro, a mio parere, una cosa ormai cos\u00ec diffusa sul mercato da rendere ridicoli quegli uomini che non se la prendano gratuitamente. Se non altro per pari “dignit\u00e0”. In nome della legge.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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