{"id":1558,"date":"2009-08-08T00:00:00","date_gmt":"2009-08-07T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/08\/08\/la-follia-omicida-scatta-quando-laltro-se-ne-va\/"},"modified":"2009-08-08T00:00:00","modified_gmt":"2009-08-07T22:00:00","slug":"la-follia-omicida-scatta-quando-laltro-se-ne-va","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2009\/08\/08\/la-follia-omicida-scatta-quando-laltro-se-ne-va\/","title":{"rendered":"La Follia omicida scatta quando l’altro se ne va"},"content":{"rendered":"

La richiesta di separazione ha, per molto coniugi, l’effetto emotivo devastante di un tradimento: incomprensibile, inaccettabile, offensivo. Doloroso. Diversi sono i modi di reagire, determinati dal grado di cultura sociale e sentimentale di chi subisce la scelta dell’altro nella coppia. Una scelta, sia quella del tradimento che quella della separazione, che fa emergere l’autonomia di pensiero e la capacit\u00e0 dell’agire individuale che stridono col progetto di coppia pi\u00f9 o meno consolidato. Stridono, soprattutto, con le aspettative, la fiducia, le sicurezze personali. Impongono l’immediato cambiamento della vita, la ricerca di altri punti di riferimento, suggeriscono l’immagine negativa e perdente di s\u00e9. Quasi sempre di colpo, all’improvviso: anche se si intuivano i sintomi di comportamenti “deviati” dell’altro, si fingeva di non crederci. Fino alla rivelazione irreversibile. Chi ha sentimenti profondi ed educati, quasi sempre inscindibili dalla dignit\u00e0 e dalla consapevolezza di s\u00e9 prende atto della situazione – tradimento o richiesta di separazione che sia – e, pur soffrendone anche molto, sa assumere decisioni concrete e sane che portano in ogni caso a separare la vita precedente da quella successiva. Tutta da reinventare e da vivere con presupposti e tonalit\u00e0 affettive differenti, anche quando chi tradisce viene accettato come tale e non rifiutato per sempre. Altri, invece, ingaggiano una battaglia compulsiva per riacquistare la padronanza del territorio: seducono, minacciano, piangono, perseguitano il terzo incomodo, inventano qualsiasi trappola emotiva per escludere l’obiettivo della separazione e mantenere lo status quo ante fino perfino se caratterizzato oramai da noia e indifferenza. Altri ancora reagiscono con la violenza che segnala lo stato brado della loro anima e del loro pensiero. Si oppongo alla separazione coi ricatti, le vendette, la violenza fisica. Considerano la scelta di libert\u00e0 dell’altro un’aggressione al proprio onore sociale che, a volte, deve essere lavata col sangue di tutta la famiglia e nel modo pi\u00f9 trucido possibile. “Se non vuoi stare con me e non devi neppure esistere senza di me. E con te i nostri bambini che sono il segno di quello che eravamo e non saremo pi\u00f9”. Questo, immagino, che dicano i pluriomicidi familiari un attimo prima di accoltellare, strangolare, ammazzare in altri modi biechi le vite umane con le quali avevano condiviso il risveglio mattutino, l’allegria del Natale, la spensieratezza delle vacanze e anche la fatica dolce della quotidianit\u00e0. Eppure, la richiesta di separazione \u00e8 un diritto che il nostro codice riconosce all’altro dal contratto matrimoniale quando la convivenza diventa intollerabile e non \u00e8 pi\u00f9 fonte di nutriente serenit\u00e0 – anche per uno solo dei coniugi – la legge autorizza il distacco, nel rispetto dei reciproci doveri e diritti. Lo si dovrebbe insegnare ai bambini per farli crescere adulti educati a vivere. Il tradimento, invece, non \u00e8 mai attuato in nome della legge, ma suggerito dall’egoismo e dall’irresponsabilit\u00e0 affettiva. Anche questo si dovrebbe imparare sin da bambini. Il tradimento, infatti, pu\u00f2 uccidere i sentimenti. E in realt\u00e0 non \u00e8 poco. Ma la richiesta di separazione non dovrebbe potere mai pi\u00f9 uccidere preziose vite umane. Se continuano queste stragi le istituzioni statali, rimanendo inerti, ne diventano corresponsabili. E’ impensabile, infatti, che violenze cos\u00ec gravi non siano state negli anni precedute da maltrattamenti continuati, forse denunciati, e mai correttamente indagati.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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