{"id":1601,"date":"2007-05-11T00:00:00","date_gmt":"2007-05-10T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2007\/05\/11\/tragedia-vercelli\/"},"modified":"2007-05-11T00:00:00","modified_gmt":"2007-05-10T22:00:00","slug":"tragedia-vercelli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2007\/05\/11\/tragedia-vercelli\/","title":{"rendered":"Tragedia Vercelli"},"content":{"rendered":"

L’indignato e lacerante dolore che abbiamo provato nell’apprendere la tragedia della scolaresca devastata dal ribaltamento del pullman, deve farci riflettere. Il nostro sgomento \u00e8 nulla di fronte alla disperazione dei genitori, all’esperienza incancellabile dei bambini miracolosamente sopravvissuti. All’orrore infinito di quel momento in cui, possiamo immaginarlo, la fresca gioia dei bimbi si \u00e8 dissolta nella cupezza di un terrore che rimarr\u00e0 cristallizzato nei loro ricordi. E tutto questo perch\u00e9? Per irresponsabilit\u00e0, incompetenza, mancanza di rispetto. Dell’autista in primo luogo, ma anche degli organizzatori della gita, del preside e degli insegnanti della scuola. Chiunque abbia, anche per un attimo, l’impegno (per di pi\u00f9 retribuito!) di occuparsi di una vita altrui, deve avere la competenza per poterlo fare. Avere competenza significa garantire agli altri le proprie cognizioni e la capacit\u00e0 specifica. Essere responsabili comporta la consapevolezza di s\u00e9 e la coscienza del ruolo che si assume. Mostrare rispetto equivale a onorare la fiducia che gli altri hanno riposto in quella persona, in quel ruolo, in quella funzione. Ora, se l’istituto scolastico organizza una gita per gli alunni, ha il sacrosanto dovere di scegliere mezzi, autisti e accompagnatori di altissima fiducia e garanzia. Ma, proprio per la responsabilit\u00e0 di custodia che gli organi scolastici hanno verso gli allievi, c’\u00e8 anche il sacrosanto diritto di verificare e di censurare il servizio scelto e poi messo a disposizione. Persino di annullare l’eventuale contratto, se non rispondente alle serie aspettative. Perch\u00e9 nessuno degli accompagnatori si \u00e8 rifiutato di salire con tanti bambini su di un pullman guidato da un solo autista? E chi aveva verificato la “storia” di questo autista? L’ha dichiarato lui stesso di avere fumato una “canna” la sera prima. Sono quasi certa che, se questa notizia si fosse saputa prima della partenza, la maggior parte dei “responsabili” l’avrebbe trascurata con quel solito, insopportabile, tono di superficiale accondiscendenza che ormai qualifica gli ascoltatori di queste miserrime confessioni. S\u00ec, perch\u00e9 \u00e8 ormai considerato politicamente corretto accettare che chiunque faccia qualsiasi cosa, perch\u00e9 c’\u00e8 la libert\u00e0 di farlo. Ma non \u00e8 vero, non pu\u00f2 essere cos\u00ec. Bisogna sapersi indignare e ribellare. L’autista sul luogo di lavoro deve arrivare senza residui di cannabis, e cos\u00ec il medico, l’avvocato, l’insegnante, il giudice, il poliziotto, il cuoco e chiunque abbia nelle sue mani in qualsiasi modo la vita degli altri. Perch\u00e9, se si drogano, questi non possono essere n\u00e9 competenti, n\u00e9 responsabili, n\u00e9 rispettosi di s\u00e9 e degli altri. E dunque mettono in atto, in ogni loro gesto, un tentativo di reato. E per drogato intendo non solo chi, come suol dirsi, “si fa” di canne o di cocaina, ma anche chi “si fa” di alcolici, di farmaci invasivi e di qualsiasi altra sostanza che attenui l’attenzione e la lucidit\u00e0. Ogni datore di lavoro ha la responsabilit\u00e0 di controllare l’adeguatezza al ruolo dei propri dipendenti. Il “capo” degli autisti deve avere il diritto-dovere di accertarsi che, prima di mettersi alla guida, il suo dipendente non sia alticcio o assonnato, dopo averne evidentemente stabilita la perizia fin dal momento dell’assunzione. Anche l’onorevole curriculum di un medico, per\u00f2, non \u00e8 sufficiente a garantire l’esito di un’operazione chirurgica, se questa \u00e8 preceduta da una nottata invereconda. E’, dunque, evidente che l’autoresponsabilizzazione \u00e8 la prima garanzia che vorremmo poter pretendere da chiunque si occupi delle nostre vite. Ma (ne vogliamo parlare con tutta sincerit\u00e0?) ciascuno di noi, su quante persone pu\u00f2 veramente contare con cieca fiducia? Non ci stiamo forse accorgendo progressivamente che “responsabilit\u00e0”, “competenza”, “fiducia”, “rispetto”, sono termini quasi desueti e surclassati da altri quali “potere”, “diritto”, “interesse”, “piacere”, “mio”, “io”? L’incivilt\u00e0 di un popolo si misura, secondo me, proprio dal rarefarsi delle relazioni, dal progressivo disconoscere l’importanza degli altri, dall’incapacit\u00e0 di capire che ogni nostro gesto incide nel sociale a catena, come \u00e8 d’esempio l’errore dell’operaio che ha invertito a Taranto i tubi d’emissione dell’ossigeno e dell’azoto. Il piacere assurdo di una canna pu\u00f2 trasformarsi in una tragedia assurda. In sostanza, il potere, a qualsiasi livello, senza la competenza e la responsabilit\u00e0 di chi lo esercita, pu\u00f2 ferire a morte. E’ veramente grottesco che, in questo paese superficiale, si continuino a fare leggi, impartire ordini, elaborare sontuosi necrologi e poi si trascurino, cos\u00ec bovinamente, non solo la lotta alla droga, ma quella, ben pi\u00f9 necessaria, all’incapacit\u00e0 e all’irresponsabilit\u00e0 di tutti coloro che svolgono anche un ruolo apparentemente insignificante. Se \u00e8 vero che l’Italia \u00e8 una Repubblica fondata sul lavoro, proprio per questo il lavoro, qualunque esso sia, deve essere onorato, con competenza e responsabilit\u00e0. Ogni giorno e nel rispetto anche della vita altrui.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

L’indignato e lacerante dolore che abbiamo provato nell’apprendere la tragedia della scolaresca devastata dal ribaltamento del pullman, deve farci riflettere. Il nostro sgomento \u00e8 nulla di fronte alla disperazione dei genitori, all’esperienza incancellabile dei bambini miracolosamente sopravvissuti. All’orrore infinito di quel momento in cui, possiamo immaginarlo, la fresca gioia dei bimbi si \u00e8 dissolta nella … Leggi tutto<\/a><\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[5],"tags":[21],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1601"}],"collection":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1601"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1601\/revisions"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1601"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1601"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/abdp.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1601"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}