{"id":2585,"date":"2020-04-30T12:11:22","date_gmt":"2020-04-30T10:11:22","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/?p=2585"},"modified":"2021-01-22T16:12:45","modified_gmt":"2021-01-22T15:12:45","slug":"il-mio-ex-marito-non-tiene-mai-i-figli-il-giudice-lo-puo-obbligare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2020\/04\/30\/il-mio-ex-marito-non-tiene-mai-i-figli-il-giudice-lo-puo-obbligare\/","title":{"rendered":"Il mio ex marito non tiene mai i figli. Il giudice lo pu\u00f2 obbligare?"},"content":{"rendered":"\n

Coercibilit\u00e0 del diritto di visita con i figli? Su Affaritaliani.it risponde l’esperto in materia<\/p>\n\n\n\n

\u201cSono una mamma single con due figli di 5 o 8 anni. Il pap\u00e0 dei bambini dovrebbe tenerli con s\u00e9 due fine settimana al mese e anche il mercoled\u00ec pomeriggio. Tuttavia, non rispetta mai il calendario di viste e non vede i bambini per mesi. Posso rivolgermi al giudice per obbligarlo a incontrare i nostri figli?\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\n

Quando mamma e pap\u00e0 si separano, \u00e8 importante ed essenziale che i minori continuino a mantenere un rapporto equilibrato con entrambe le figure genitoriali. Per questo motivo gli accordi che regolamentano i diritti e i doveri dei genitori (oppure i provvedimenti del giudice), prevedono un preciso calendario di giorni durante i quali il genitore che non abita con i figli dovr\u00e0 incontrarli, trascorrere quotidianit\u00e0 ed esperienze con loro. Capita spesso che il genitore non collocatario combatta per avere tempi pi\u00f9 ampi con i bambini. Ma capita, altrettanto spesso, che chi non vive con i minori non rispetti i tempi e i giorni di visita con loro. Si crea cos\u00ec una situazione nella quale il genitore che non tiene con s\u00e9 i figli nei tempi stabiliti, non solo viene meno al proprio diritto\/dovere di frequentare i minori, ma \u2013 con un effetto domino \u2013 viene meno al proprio dovere di educarli, di istruirli e di mantenerli direttamente. Dall\u2019altra parte, il genitore che vive con i bambini inizia una vera e propria battaglia (fatta di messaggi, telefonate, suppliche e rimproveri) volta a convincere il genitore inadempiente che \u00e8 essenziale che si crei un rapporto stabile e continuativo con i minori. Senza contare, come \u00e8 giusto, che chi vive con i bambini potrebbe desiderare qualche ora da dedicare a se stesso, qualche fine settimana da poter condividere con il nuovo partner e cos\u00ec via.<\/p>\n\n\n\n

Ma quali mezzi esistono per imporre l\u2019adempimento del calendario di visite? La Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza di marzo 2020, ha chiarito che il diritto di visita del figlio minore che spetta al genitore non collocatario non \u00e8 suscettibile di coercibilit\u00e0 neppure nella forma indiretta (e cio\u00e8 obbligando la parte inadempiente al pagamento di una \u201cmulta\u201d). Questo perch\u00e9 il diritto di visita dei figli, per sua natura, \u00e8 destinato a rimanere libero nel suo esercizio quale frutto delle autonome scelte di ciascun genitore. Prevedere la coercibilit\u00e0 degli incontri con i figli vorrebbe dire monetizzare il dovere di frequentazione che, invece, nell\u2019interesse dei pi\u00f9 piccoli, non dovrebbe essere imposto ma, tutt\u2019al pi\u00f9, essere frutto di percorsi di rielaborazione e miglioramento dei rapporti affettivi. D\u2019altra parte, allo stesso modo, nessuno pu\u00f2 obbligare il minore a incontrare il genitore che non vive con lui. Le visite con il genitore non collocatario, infatti, sono un diritto dei bambini e sono, quindi, liberi di esercitarlo o meno senza che mamma e pap\u00e0 lo costringano. Da questo consegue che il padre (o la madre) non pu\u00f2 pretendere che l\u2019altro genitore imponga ai figli di rispettare il calendario di frequentazioni.<\/p>\n\n\n\n

In linea di massima, quindi, la legge non prevede uno strumento che permetta causa-effetto di obbligare il pedissequo adempimento al calendario di visite. Tuttavia, il genitore collocatario ha il diritto di chiedere al giudice di modificare le condizioni del provvedimento che regolamenta i reciproci diritti\/doveri, aumentando il contributo al mantenimento per bambini da parte del genitore non collocatario disinteressato alle frequentazioni. Infatti, se \u00e8 previsto un calendario di visite con i figli e questo non viene rispettato, l\u2019immediata conseguenza \u00e8 che il contributo diretto del genitore non collocatario si riduce a zero. Chi vive con i figli, quindi, dovr\u00e0 farsi carico dei loro costi e delle loro esigenze anche in quei giorni nei quali avrebbe dovuto occuparsene il genitore che non vive con loro. Quindi, per far fronte a tutte le spese, il genitore collocatario pu\u00f2 avere diritto all\u2019aumento dell\u2019assegno previsto a favore dei pi\u00f9 piccoli.<\/p>\n\n\n\n

La decisione della Corte di Cassazione, tra le righe, vuole trasmettere il principio secondo il quale nessuno \u2013 neanche la legge o una multa \u2013 pu\u00f2 insegnare a un adulto a essere un buon pap\u00e0 o una buona mamma. La legge, tutt\u2019al pi\u00f9, fornisce la possibilit\u00e0 di chiedere la modifica del contributo al mantenimento per i figli offrendo, in questo modo, uno strumento che, se ben utilizzato, pu\u00f2 aiutare a colmare alcune lacune (anche se, purtroppo, non quelle affettive).  <\/p>\n\n\n\n

Avv. Marzia Coppola<\/em><\/strong>
Studio legale Bernardini de Pace<\/em><\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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