{"id":2751,"date":"2020-07-08T15:19:00","date_gmt":"2020-07-08T13:19:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/?p=2751"},"modified":"2021-01-22T16:08:29","modified_gmt":"2021-01-22T15:08:29","slug":"convivenza-e-contratto-di-convivenza-quali-sono-i-diritti-e-i-doveri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2020\/07\/08\/convivenza-e-contratto-di-convivenza-quali-sono-i-diritti-e-i-doveri\/","title":{"rendered":"Convivenza e contratto di convivenza, quali sono i diritti e i doveri?"},"content":{"rendered":"\n

di Avv. Marzia Coppola<\/p>\n\n\n\n

\u201cGentile Avvocato, ho 34 anni e sono fidanzato con una ragazza che amo molto, ma che insiste per sposarci. Io preferirei non farlo. Ho sentito parlare di convivenza e di contratto di convivenza. Che cosa comportano l\u2019uno e l\u2019altro? Pu\u00f2 essere una valida alternativa?\u201d<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Nel 2016, la legge Cirinn\u00e0<\/strong>, ha regolamentato i rapporti tra i conviventi ossia due persone che vivono insieme, legati da un rapporto affettivo e di reciproca assistenza morale e materiale e che decidono di non sposarsi. Per queste coppie, il solo fatto di essere conviventi (inteso come partner e non, invece, come parenti o meri coinquilini) comporta diritti e doveri<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

La Legge Cirinn\u00e0, quindi, porta con s\u00e9 una forte ingerenza dello Stato che trasforma un sentimento e una scelta della coppia in precisi oneri e onori. Questo a prescindere dal fatto che i due abbiamo la medesima residenza anagrafica: quello che conta \u00e8 che vivano insieme. Per esempio, assumer\u00e0 rilevanza giuridica l\u2019ipotesi di due innamorati che convivono a Milano pur avendo la residenza anagrafica uno a Bologna e l\u2019altra a Roma.<\/p>\n\n\n\n

La legge del 2016 assicura alla coppia convivente molte garanzie<\/strong> proprie del matrimonio<\/strong>. Per esempio, i conviventi hanno diritto reciproco di visita, assistenza e accesso alle informazioni personali in caso di malattia o ricovero ospedaliero. Il convivente che presta la propria assistenza all\u2019altro, poi, pu\u00f2 godere dei permessi lavorativi retribuiti. Inoltre, uno pu\u00f2 designare l\u2019altro quale rappresentante per le decisioni in materia di salute, in caso di malattia che comprometta la capacit\u00e0 di intendere e di volere.<\/p>\n\n\n\n

Se, poi, uno dei due conviventi dovesse venire a mancare, l\u2019altro ha diritto a subentrare nel contratto di locazione della casa di comune residenza. Peraltro, qualora il convivente proprietario della casa familiare dovesse decedere, l\u2019altro convivente potrebbe avere diritto (per un periodo comunque non superiore ai 5 anni) di continuare a vivere nella casa. In punto economico, la principale innovazione introdotta dalla Legge riguarda l\u2019eventuale<\/strong> diritto agli alimenti<\/strong> in caso di cessazione della convivenza. \u00c8 importate notare che si parla di \u201calimenti\u201d e non di \u201cmantenimento\u201d come avviene con la separazione.<\/p>\n\n\n\n

La differenza \u00e8 sostanziale perch\u00e9 i parametri per individuare i primi sono notevolmente pi\u00f9 stringenti rispetto al diritto al mantenimento che la fine del matrimonio pu\u00f2 portare con s\u00e9. Dunque, in caso di convivenza, vi \u00e8 diritto a ricevere gli alimenti solo nelle situazioni pi\u00f9 bisognose di tutela e solo quando uno dei conviventi non sia oggettivamente nella possibilit\u00e0 di provvedere autonomamente al proprio sostentamento. In ogni caso, la determinazione degli alimenti tiene conto della durata della convivenza<\/strong>, dello stato di bisogno di chi domanda e delle condizioni economiche di chi deve somministrarli.<\/p>\n\n\n\n

Il contratto di convivenza<\/h3>\n\n\n\n

Quanto fin qui scritto, vale per tutti i conviventi. Tuttavia, le coppie che lo desiderano, e che magari vogliono avere alcune regole per sigillare la loro unione, possono stipulare il \u201ccontratto di convivenza\u201d. Questo permette alle parti di disciplinare i loro rapporti patrimoniali e le modalit\u00e0 di contribuzione alle necessit\u00e0 della vita comune (sia in costanza di convivenza sia, eventualmente, in caso di cessazione del rapporto affettivo). I conviventi potranno decidere, per esempio, come dividere le spese<\/strong> di casa, come provvedere al pagamento del mutuo, decidere che uno dei due corrisponda all\u2019altro un quantum mensile per far fronte alle spese personali, determinare come spartire i costi dei figli e cos\u00ec via. \u00c8 possibile anche concordare il regime patrimoniale da applicare agli acquisti effettuati in costanza di convivenza (la comunione dei beni, legale o convenzionale, oppure la separazione dei beni).<\/p>\n\n\n\n

Il contratto di convivenza, comunque sia, \u00e8 uno strumento e non un obbligo. A mio avviso, \u00e8 un atto di reciproca fiducia<\/strong> che permette alla coppia di stabilire delle regole e dei binari che garantiscano ordine e che prevengano anche qualche problema e brutta discussione. Certamente, infatti, un approccio pi\u00f9 pragmatico all\u2019amore e alla vita di coppia, pu\u00f2 evitare problemi che potrebbero sfociare in liti magari irrimediabili.<\/p>\n\n\n\n

In conclusione, dunque, rispetto a quanto avveniva in passato, la convivenza porta con s\u00e9 alcuni diritti e doveri che non rendono davvero cos\u00ec libera la scelta di stare insieme ogni giorno e di dirsi addio da un momento all\u2019altro. Forse lasciarsi sar\u00e0 un iter meno complesso di quello della separazione e del divorzio ma, comunque sia, non sar\u00e0 possibile chiudere la relazione senza doverne affrontare le conseguenze (anche giuridiche).<\/p>\n\n\n\n

* Studio Legale Bernardini de Pace <\/strong><\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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