{"id":2805,"date":"2020-07-19T17:47:00","date_gmt":"2020-07-19T15:47:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/?p=2805"},"modified":"2021-01-22T16:06:15","modified_gmt":"2021-01-22T15:06:15","slug":"estate-boom-del-danno-da-vacanza-rovinata-ecco-chi-deve-risarcire","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2020\/07\/19\/estate-boom-del-danno-da-vacanza-rovinata-ecco-chi-deve-risarcire\/","title":{"rendered":"Estate, boom del danno da vacanza rovinata. Ecco chi deve risarcire"},"content":{"rendered":"\n

di Avv. Valentina Eramo<\/p>\n\n\n\n

Sar\u00e0 una coincidenza temporale (siamo a luglio, nel pieno dell\u2019estate), ma i casi di risarcimento del cosiddetto danno da \u201cvacanza rovinata\u201d<\/strong> – patito da chi ha programmato una vacanza, per esempio al mare, ma poi ha dovuto rinunciarvi perch\u00e9 qualcun altro gli ha impedito di goderne \u2013 sono sempre pi\u00f9 ricorrenti negli archivi delle banche dati contenenti gli aggiornamenti giurisprudenziali.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Le condotte dei \u201cguastafeste\u201d non sono state tipizzate dall\u2019articolo 2043 del codice civile <\/strong>\u2013 che codifica l\u2019istituto della responsabilit\u00e0 aquiliana – perch\u00e9 possono essere le pi\u00f9 disparate possibili. In parole pi\u00f9 semplici, le ferie programmate, per esempio, da una coppia di commercialisti \u2013 marito e moglie – residenti a Milano, possono essere rovinate dal tamponamento avvenuto in autostrada mentre loro, alla guida dell\u2019automobile, si avviavano nella direzione di Forte dei Marmi fiduciosi di potersi immergere, da l\u00ec a qualche ora, nei colori vivi dell\u2019estate<\/strong>, lasciandosi alle spalle l\u2019atmosfera grigia del capoluogo lombardo e, soprattutto, la mole di carte esaminate e istruite per mettersi alla pari con le scadenze fiscali di fine maggio.<\/p>\n\n\n\n

In un batter d\u2019occhio i programmi dei due vacanzieri sono stati \u201crovinati\u201d<\/strong>: il luogo di destinazione si \u00e8 orribilmente convertito dai lidi della Versilia al Pronto Soccorso della citt\u00e0 pi\u00f9 vicina all\u2019autostrada dove \u00e8 avvenuto l\u2019incidente e dove sono stati ricoverati. Il Tribunale di Reggio Emilia, in casi come questo, ha stabilito che il \u201cguastafeste\u201d debba risarcire il danno procurato alla qualit\u00e0 della \u201cvita della coppia\u201d dei commercialisti, avendo pregiudicato la possibilit\u00e0 di trascorrere, insieme, del tempo da dedicare alle passeggiate sulla spiaggia o alla lettura di un buon libro sotto l\u2019ombrellone: \u201cle ferie rappresentano un diritto inviolabile e irrinunciabile costituzionalmente garantito e devono essere considerate non solo quale periodo di riposo dall\u2019attivit\u00e0 lavorativa, ma anche quale periodo in cui per il lavoratore \u00e8 sicuramente maggiormente possibile dedicarsi agli affetti familiari\u201d<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

Inoltre, \u201cconsentono il soddisfacimento di esigenze di rigenerazione psicofisiche fondamentali del lavoratore, permettendogli di partecipare pi\u00f9 incisivamente alla vita familiare e sociale: il diritto al godimento della vacanza non pu\u00f2 considerarsi soltanto quale diritto di credito, nascente dal contratto di viaggio e tutelabile a livello contrattuale nei rapporti con l\u2019organizzatore e il tour- operator, ma anche come diritto assoluto tutelabile in via aquiliana.\u201d<\/p>\n\n\n\n

I motivi della condanna al risarcimento del danno sono condivisibili ed espressione di civilt\u00e0 giuridica<\/strong>: il danno risarcibile, hanno precisato i giudici emiliani, \u00e8 quello \u201cnon patrimoniale\u201d, e cio\u00e8 procurato all\u2019esistenza degli sfortunati automobilisti, compromessa da un sinistro stradale che, in ipotesi, potrebbe anche non aver avuto gravi conseguenze sulla salute fisica, ma su quella psichica s\u00ec.<\/p>\n\n\n\n

Se il disturbatore delle vacanze altrui deve risarcire il \u201cprezzo del dolore\u201d (i latini hanno coniato l\u2019espressione, icastica, \u201cpecunia doloris\u201d), mi chiedevo quanto dovrebbe pagare, a titolo risarcitorio, il coniuge colpevole di aver \u201crovinato la vita\u201d all\u2019altro coniuge.<\/strong> Magari per sempre. Se una personalit\u00e0, minimamente strutturata, pu\u00f2 essere danneggiata da una vacanza rovinata (ma \u00e8 anche in grado di riprendersi dal trauma di una brutta estate, riprogrammando nuove ferie e nuove destinazioni), non \u00e8 detto che chi sia stato tradito o abbandonato dal coniuge possa rifarsi una vita ed elaborare, superandolo, il trauma patito.<\/p>\n\n\n\n

Le vacanze possono essere riprogrammate, magari con l\u2019ausilio di una buona agenzia di viaggi, ma i matrimoni non si riprogrammano in quattro e quattr\u2019otto, ingaggiando, semplicemente, un abile wedding planner. Mi \u00e8 capitato di conoscere mogli che si sono sottoposte, d\u2019accordo col marito, al percorso della fecondazione assistita, salvo poi apprendere della paternit\u00e0 del coniuge dagli amici. Proprio cos\u00ec: il marito era divenuto padre, ma la madre del bambino era persona diversa dalla moglie.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Ho anche conosciuto mariti che, per anni e anni, hanno guardato al bambino accompagnato a scuola, giorno dopo giorno, poi divenuto il giovane adulto acclamato alla festa di laurea, come se fosse suo figlio, mentre in realt\u00e0 era stato concepito dalla moglie con l\u2019amante, salvo dichiararlo all\u2019anagrafe quale figlio del marito. Un vero pasticcio, con implicazioni penali non indifferenti, sul piano della responsabilit\u00e0 giuridica della moglie fedifraga, davvero impietosa verso il padre biologico, quello presunto e il figlio.<\/p>\n\n\n\n

La lista dei comportamenti contrari ai doveri nascenti dal matrimonio \u00e8 lunga<\/strong>: i modi per rovinare la vita al coniuge sono potenzialmente infiniti e inesauribili. Uno di questi, divenuto frutto dell\u2019era digitale, \u00e8 questo: sempre pi\u00f9 spesso i coniugi abbandonano l\u2019altro coniuge con un click, e cio\u00e8 spegnendo il telefono od oscurando la chat, senza dare spiegazioni. Non solo l\u2019abbandono non \u00e8 preceduto da una dichiarazione di intenti o da una semplice comunicazione formale di buona creanza (\u201cmi dispiace: ho intenzione di chiedere la separazione\u201d), ma l\u2019abbandono \u00e8 seguito dalla \u201csparizione\u201d. Colui che ha deciso di mettere fine al matrimonio, infatti, non ha atteso l\u2019udienza presidenziale per rifarsi una vita (udienza ove il Presidente del Tribunale, preso atto della irreversibilit\u00e0 della crisi dell\u2019unione, \u201cautorizza i coniugi a vivere separati\u201d), ma \u00e8 letteralmente sparito dalla casa coniugale e dalla vita del coniuge, tramutandosi in un fantasma.<\/p>\n\n\n\n

Gli esperti parlano di \u201cghosting\u201d per descrivere la condotta del coniuge \u201cghost\u201d il quale, anzich\u00e9 affrontare a viso aperto i motivi della crisi coniugale, sparisce. \u00c8 inutile il tentativo dell\u2019altro di riallacciare i rapporti: il fantasma \u00e8 un\u2019entit\u00e0 diafana che non risponde al telefono e neanche ai messaggi. L\u2019 aspetto pi\u00f9 sorprendente \u00e8 proprio questo: chi viene abbandonato con questo metodo, di rara crudelt\u00e0 mentale, non si rende conto del perch\u00e9.<\/strong> Giura e spergiura che tutto andava bene o, comunque, non ci fossero problemi insormontabili nella coppia. Poi il marito o la moglie sono scomparsi, senza lasciare traccia di s\u00e9. Questo comportamento \u00e8 trasversale, intergenerazionale, non ha confini socioculturali: \u00e8 praticato da chiunque, e cio\u00e8 da giovani, persone d\u2019esperienza, nativi e\/o analfabeti digitali, uomini e donne. Il trauma da ghosting \u00e8 devastante perch\u00e9 chi lo subisce si consuma e si lacera giorno dopo giorno.<\/p>\n\n\n\n

Basti pensare al dolore della famiglia Orlandi per la scomparsa di Emanuela<\/strong>: sono passati anni, ma il fratello e la madre ancora la cercano n\u00e9 si danno pace perch\u00e9 \u00e8 come se fossero prigionieri del passato. Da quando la loro congiunta \u00e8 scomparsa, cercano una spiegazione alla sua assenza che, paradossalmente, si \u00e8 trasformata in una presenza assillante, costante e quotidiana. Quella di chi non c\u2019\u00e8 pi\u00f9 e, prima di abbandonarti, non ti ha detto dove sarebbe andato e quando sarebbe tornato. \u201cNon sapere\u201d protrae la sofferenza nel tempo e la rende intollerabile. Una pena senza fine.<\/p>\n\n\n\n

Tornando al caso del coniuge abbandonato col metodo del ghosting, \u00e8 pacifico che perda l\u2019autostima e sia condannato a navigare nel limbo – eterno \u2013 della ricerca di un perch\u00e9.<\/strong> Il silenzio inspiegabile del coniuge in carne e ossa, divenuto fantasma, gli impedisce di superare il trauma della separazione e di guardare avanti, gettandosi il passato alle spalle. La vittima \u00e8 condannata a vivere nella dimensione temporale del passato, perdendo ogni interesse per il presente e per il futuro.<\/p>\n\n\n\n

Sappiano i mariti e\/o le mogli \u201cfantasmi\u201d che i giudici sono propensi a punirli, anche se il coniuge abbandonato non avr\u00e0 avuto la forza di coltivare la domanda di addebito nell\u2019ambito della causa di separazione, ma avr\u00e0 accettato qualunque accordo \u2013 anche il pi\u00f9 penalizzante – pur di interrompere la mortificazione dei sentimenti. La Cassazione ha stabilito che il loro comportamento integra \u201cgli estremi dell\u2019illecito civile\u201d e d\u00e0 luogo \u201cal risarcimento dei danni non patrimoniali ai sensi dell\u2019articolo 2059 del codice civile, senza che la mancanza di pronuncia di addebito in sede di separazione sia preclusiva dell\u2019azione di risarcimento\u201d.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Il Tribunale di Reggio Emilia – che ha condannato i guastafeste a risarcire il danno da \u201cvacanza rovinata\u201d \u2013 ha pronunciato, lo scorso 24 giugno, quindi pochissimi giorni addietro, un\u2019innovativa sentenza allineata sia alla sua \u201cstoria\u201d di giudice attento al danno non patrimoniale sia agli orientamenti della giurisprudenza di legittimit\u00e0 inclini a intravedere nella rinuncia all\u2019addebito la scelta obbligata del coniuge debole.<\/p>\n\n\n\n

Si invitano i ghosters a uscire dalla nebbia e togliersi il mantello della invisibilit\u00e0 per affrontare, in modo responsabile e maturo, con un confronto dialogico leale e adulto, le ragioni della fine del matrimonio. Leggere la sentenza dei giudici emiliani, qui richiamata, forse potr\u00e0 aiutarli a rivalutare, criticamente, i propri comportamenti, accettando il rischio di dover risarcire il dolore ingiustamente procurato al coniuge. Senza la minima resipiscenza e senza fare una piega, come se rovinare la vita altrui fosse un mero incidente di percorso.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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