{"id":2836,"date":"2020-07-29T11:49:00","date_gmt":"2020-07-29T09:49:00","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/?p=2836"},"modified":"2021-01-22T16:03:30","modified_gmt":"2021-01-22T15:03:30","slug":"divorzio-mio-marito-e-morto-lassegno-ora-lo-devono-versare-i-miei-figli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2020\/07\/29\/divorzio-mio-marito-e-morto-lassegno-ora-lo-devono-versare-i-miei-figli\/","title":{"rendered":"Divorzio, mio marito \u00e8 morto: l\u2019assegno ora lo devono versare i miei figli?"},"content":{"rendered":"\n

di Avv. Andrea Prati<\/p>\n\n\n\n

\u201cGentile Avvocato, sono divorziata da 5 anni. Con la sentenza, il Tribunale ha condannato mio marito a versarmi un assegno di mantenimento. Mio marito \u00e8 deceduto due anni dopo il divorzio e io mi sono trovata senza l\u2019assegno, mia unica fonte di sostentamento. Posso chiedere siano i miei figli, unici eredi del mio ex marito, a versarmi l\u2019assegno divorzile?”<\/strong><\/p>\n\n\n\n

L’art. 9 bis della legge sul divorzio (la n. 898 del 1970) prevede la possibilit\u00e0 per chi, come Lei, aveva diritto a percepire un assegno di mantenimento, di richiedere al Tribunale, presentando apposita istanza, che sia disposta la corresponsione di un contributo economico a carico dell\u2019eredit\u00e0, una volta deceduto l\u2019ex coniuge obbligato al versamento.<\/p>\n\n\n\n

E\u2019 difficile, per\u00f2, che il contributo sia automaticamente confermato nella misura del precedente assegno divorzile. La legge, infatti, stabilisce espressamente che chi richiede questo aiuto economico possa ottenerlo solo se versa in stato di bisogno. L\u2019assegno a carico dell\u2019eredit\u00e0, infatti, pur avendo uguale natura assistenziale, \u00e8 ben distinto da quello divorzile. L\u2019assegno post-mortem <\/em>ha la funzione di garantire a chi lo percepisce il proseguimento di una vita dignitosa. Nonostante tutto.<\/p>\n\n\n\n

I presupposti per ottenere questo contributo sono: un\u2019eredit\u00e0 che abbia un minimo di consistenza e, appunto, la mancanza per il richiedente delle risorse economiche necessarie a soddisfare le essenziali e primarie esigenze di vita. La Corte di Cassazione ha, negli anni, avuto modo di chiarire   che    queste   vanno valutate, in un\u2019ottica di ragionevolezza e solidariet\u00e0, con riferimento al contesto socio-economico del richiedente e dell\u2019ex coniuge deceduto. La legge sul divorzio, peraltro, indica espressamente, sempre all\u2019art. 9 bis, quali criteri il Tribunale deve seguire per quantificare l\u2019assegno a carico dell\u2019eredit\u00e0 una volta accertato lo stato di bisogno del richiedente.<\/p>\n\n\n\n

In particolare, il Tribunale, dopo il decesso dell’obbligato al versamento del contributo mensile a favore del coniuge economicamente pi\u00f9 debole, pu\u00f2 attribuire un assegno periodico a carico dell’eredit\u00e0 tenendo conto: dell’importo dell\u2019assegno divorzile; della entit\u00e0 del bisogno del richiedente; dell’eventuale pensione di reversibilit\u00e0; delle sostanze ereditarie; del numero e della qualit\u00e0 degli eredi e delle loro condizioni economiche.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019assegno a carico dell\u2019eredit\u00e0, una volta riconosciuto \u00e8 indisponibile (cio\u00e8 non trasmissibile ad altri soggetti), imprescrittibile (cio\u00e8, se non pagato pu\u00f2 sempre essere richiesto) e soggetto a rivalutazione annuale. Ma, nel Suo caso, se unici eredi del Suo ex marito sono i figli, prima di invadere con la legge, e un\u2019azione giudiziaria, il territorio affettivo-familiare, perch\u00e9 non far loro presente la Sua situazione di bisogno? Anche magari facendo loro presente che esiste una norma di legge a Sua tutela. Forse, se consapevoli delle Sue difficolt\u00e0, e dei Suoi diritti, i Suoi figli sarebbero i primi ad aiutarLa spontaneamente. Senza litigare e senza incrinare la Vostra relazione affettiva.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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