di Dott.ssa Violante Di Falco <\/p>\n\n\n\n
“Poche settimane fa mio padre \u00e8 venuto a mancare, e ho scoperto solo adesso che ha lasciato a mia sorella una bellissima casa e non solo”<\/p>\n\n\n\n
\u201cGentile Avvocato, poche settimane fa mio padre \u00e8 venuto a mancare a causa di una brutta malattia. Ho scoperto solo adesso che mia sorella, qualche anno fa, ha ricevuto una bellissima casa da mio padre e non solo. Questa casa, per\u00f2, \u00e8 stata venduta nel 2018 e l\u2019intera somma \u00e8 stata da lei incassata. Sono sicuro che mio padre non possedeva molto altro. Come erede, \u00e8 possibile che io ricever\u00f2 di meno? Come posso tutelarmi?”<\/strong><\/p>\n\n\n\n Quando si apre la successione ereditaria<\/strong> non sempre \u00e8 facile dividere i beni fra gli eredi, soprattutto quando ci sono fratelli che, in vita, sono stati \u201cfavoriti\u201d per esempio con liberalit\u00e0. Quando muore una persona che ha moglie e figli, costoro hanno diritto a una quota dell\u2019eredit\u00e0 detta \u201clegittima\u201d, che \u00e8 \u201cintoccabile\u201d perch\u00e9 non pu\u00f2 mai essere lesa. Tuttavia, indipendentemente dall\u2019esistenza o meno di un testamento – con il quale il defunto ha assegnato correttamente i propri averi nel rispetto delle quote dei legittimari – pu\u00f2 accadere che uno degli eredi abbia gi\u00e0 ricevuto altri beni con la forma della donazione.<\/p>\n\n\n\n Pensiamo, per esempio, al caso di due fratelli, uno solo dei quali abbia ricevuto una casa dal padre o abbia aperto con lui un conto corrente bancario cointestato, prelevando il necessario per vivere. Regalie \u2013 queste – che gli altri fratelli non hanno ricevuto. Infatti, in questi casi, \u00e8 possibile che quando muore un genitore e si apra la successione, la quota \u201crimanente\u201d\u2013 o, comunque quella indicata nel testamento – vada a ledere la quota \u201clegittima\u201d dei figli che devono dividere l\u2019eredit\u00e0, di conseguenza inferiore rispetto a quanto previsto dalla legge, avendo ricevuto uno di loro pi\u00f9 degli altri. Da quanto Lei scrive, sembra di capire che le donazioni fatte da Suo padre in favore di Sua sorella minore abbiano impoverito il patrimonio ereditario e, di conseguenza, \u201cintaccato\u201d la Sua quota legittima.<\/p>\n\n\n\n Il nostro ordinamento, per tutelare queste situazioni, fornisce una serie di strumenti, tra i quali vi \u00e8 \u201cl\u2019azione di riduzione\u201d che permette di ricostituire la quota legittima e annullare, nei limiti del possibile, le donazioni fatte in vita per ridurre il valore della massa ereditaria. In altre parole, questo strumento pu\u00f2 essere utilizzato dai legittimari che ritengano lesa la loro quota di legittima per effetto di donazioni fatte in vita dal \u201cde cuius\u201d o per effetto di disposizioni testamentarie. Lo stesso pu\u00f2 dirsi quando un genitore, nel testamento, lascia la propria eredit\u00e0 unicamente al figlio primogenito, escludendo gli altri.<\/p>\n\n\n\n L\u2019azione di riduzione \u00e8 un\u2019azione giudiziaria che va proposta davanti al Tribunale nel termine di 10 anni dalla morte del defunto, se la lesione \u00e8 stata causata da una donazione. Diversamente, se la lesione \u00e8 stata causata da una disposizione testamentaria, il termine decorre dall\u2019accettazione dell\u2019eredit\u00e0. Tale azione si propone con atto di citazione, ove \u00e8 indicato ci\u00f2 che si chiede e le ragioni sulle quali si fonda la domanda. In particolare, per formulare la richiesta di reintegrazione della quota di legittima, occorre dimostrare la qualit\u00e0 di erede e indicare entro quali limiti questa sia stata lesa, in modo da determinare con esattezza il valore della massa ereditaria, nonch\u00e9 il valore della quota legittima violata dal defunto. Questa operazione complessa prende il nome di \u201criunione fittizia\u201d: \u00e8 indirizzata a individuare, esattamente, la quota \u201cdisponibile\u201d dal testatore, tenuto conto della qualit\u00e0, del numero dei legittimari e dell\u2019ammontare complessivo dell\u2019asse ereditario. Se il \u201cdonatario\u201d, a sua volta, ha alienato il bene ricevuto a soggetti terzi e, soprattutto, non \u00e8 titolare di altri beni capaci di soddisfare le pretese del legittimario, \u00e8 possibile, per quest\u2019ultimo, anche attivarsi nei confronti dei terzi proprietari con l\u2019azione di restituzione.<\/p>\n\n\n\n Qualora Sua sorella, a oggi, non possieda beni sufficienti a soddisfare le Sue pretese, Lei non si scoraggi: l\u2019eventuale accogliemento dell\u2019esercizio dell\u2019azione di riduzione avr\u00e0 ripercussioni anche sulla casa oramai acquistata dai nuovi proprietari. Sar\u00e0 legittimato a chiedere a quest\u2019ultimi la restituzione dell\u2019immobile, purch\u00e9 non siano trascorsi 20 anni dalla donazione. Addirittura, il nuovo acquirente della casa potrebbe restituirLe la somma corrispondente al valore dell\u2019immobile precedentemente acquistato, affinch\u00e9 Lei possa ritenersi soddisfatto.<\/p>\n\n\n\n Questa \u00e8 una tutela che consente, da un lato, la paralisi della restituzione in favore del terzo acquirente, e, dall\u2019altro, la ricostituzione della quota di legittima del legittimario. Insomma, caro Lettore, se \u00e8 pur vero che finch\u00e9 si \u00e8 in vita si pu\u00f2 scegliere di disporre del proprio patrimonio liberamente, la legge, con strumenti validi ed efficaci, pone un riparo a queste \u201cingiustizie\u201d, consentendo a chi ne ha diritto di ottenere quanto realmente gli spetta.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Dott.ssa Violante Di Falco “Poche settimane fa mio padre \u00e8 venuto a mancare, e ho scoperto solo adesso che ha lasciato a mia sorella una bellissima casa e non solo” \u201cGentile Avvocato, poche settimane fa mio padre \u00e8 venuto a mancare a causa di una brutta malattia. 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