di Avv. Violante Di Falco<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n
IL CASO\/ “Mio marito \u00e8 morto. \u00c8 trasmissibile agli eredi il il risarcimento da ‘danno tanatologico’?”<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n
Gentile Avvocato,<\/em><\/strong> qualche tempo fa, mio marito, nonch\u00e9 pap\u00e0 delle nostre bellissime bambine, ha perso la vita a seguito di un incidente stradale. Il decesso \u00e8 avvenuto dopo parecchie ore ed \u00e8 stato preceduto da una lenta agonia, dato che era lucido e cosciente. L\u2019Assicurazione ha negato il riconoscimento del \u201cdanno da perdita della vita\u201d. Questo rifiuto \u00e8 legittimo? Il diritto al risarcimento del danno \u00e8 trasmissibile a me e alle mie bambine?<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Cara Signora, sebbene non esista forma di risarcimento sufficiente a colmare il vuoto immenso che ha lasciato Suo marito anche nella vita della Sue figlie, private del diritto a essere cresciute dal loro padre, la legge, fortunatamente, \u00e8 dalla Sua parte: il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale \u00e8 trasmissibile, \u201ciure hereditatis\u201d, ossia agli eredi della vittima, in quanto entra a far parte del patrimonio ereditario del \u201cde cuius\u201d.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Fondamentale \u00e8 capire quale sia il momento del decesso, cos\u00ec da distinguere il bene \u201cvita\u201d dal bene \u201csalute\u201d: l\u2019individuazione esatta di questo momento ha importanti conseguenze in punto di risarcibilit\u00e0 iure hereditatis del danno da morte. In particolare, diverse sono le tipologie di danno a carattere non patrimoniale:<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Non sempre i prossimi congiunti del \u201cde cuius\u201d sono legittimati a chiedere il risarcimento di quei danni che, in concreto, si sono realizzati nella sfera della vittima quando era ancora in vita. Infatti, la giurisprudenza \u00e8 concorde nel ritenere che siano risarcibili iure hereditatis solo i danni che si verificano nell\u2019arco temporale che passa tra le lesioni e la morte: come premesso, il diritto entra a far parte del patrimonio del danneggiato e si trasmette, per successione, ai suoi eredi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Il fulcro centrale della responsabilit\u00e0 risarcitoria \u00e8 rappresentato proprio dal \u201cdanno\u201d. Nel caso di morte immediata (danno tanatologico), si ha la perdita del bene \u201cvita\u201d, quale bene autonomo, fruibile solo dal suo titolare e insuscettibile di essere reintegrato per equivalente e, dunque, non c\u2019\u00e8 trasmissibilit\u00e0 agli eredi. Diversamente, il danno biologico terminale e il danno catastrofale sono trasmissibili agli eredi della vittima a condizione che sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo tra le lesioni e il sopraggiungere della morte. E\u2019 proprio in questo momento che \u201cscatta\u201d il credito risarcitorio, poi, trasmesso nel patrimonio ereditario.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pertanto, gentile Signora, il rifiuto opposto dalla compagnia di assicurazione \u00e8 legittimo, in quanto \u201cil danno da perdita della vita\u201d, detto anche danno \u201ctanatologico\u201d, non \u00e8 trasmissibile iure hereditatis. Nel suo caso, per\u00f2, Lei potrebbe attivarsi, anche in nome e per conto delle Sue figlie, al fine di ottenere il risarcimento del danno biologico terminale e del danno catastrofale. Poich\u00e9 il decesso di Suo marito \u00e8 avvenuto dopo diverse ore, Lei potr\u00e0 richiedere il risarcimento del danno biologico in senso stretto, quindi del danno al bene \u201csalute\u201d che si perfeziona, appunto, quando ricorre apprezzabile lasso di tempo tra la lesione letale e la morte, cumulando anche il diritto al risarcimento da danno catastrofale. Quest\u2019ultima forma di danno discende sia dalla sofferenza fisica procurata dalle lesioni subite da Suo marito, sia dalla sofferenza psicologica consequenziale alla presa di coscienza dell\u2019ineluttabile approssimarsi della propria fine.<\/p>\r\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Avv. 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