{"id":3368,"date":"2021-04-28T14:36:43","date_gmt":"2021-04-28T12:36:43","guid":{"rendered":"https:\/\/abdp.it\/?p=3368"},"modified":"2022-08-02T14:59:58","modified_gmt":"2022-08-02T12:59:58","slug":"il-padre-del-presunto-stupratore-non-crede-al-dolore-della-ragazza-perche-lei-ha-aspettato-otto-giorni-per-denunciare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/abdp.it\/blog\/2021\/04\/28\/il-padre-del-presunto-stupratore-non-crede-al-dolore-della-ragazza-perche-lei-ha-aspettato-otto-giorni-per-denunciare\/","title":{"rendered":"Il padre del presunto stupratore non crede al dolore della ragazza perch\u00e8 lei ha aspettato otto giorni per denunciare"},"content":{"rendered":"\r\n

Di Annamaria Bernardini de Pace<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

L\u2019altro giorno, si \u00e8 proposto come genitore disperato il padre di uno dei presunti carnefici, Ciro. Oggi leggiamo le parole terribili dei doloranti genitori di Silvia,<\/strong> la vittima<\/strong>, che dicono \u201cil corpo di nostra figlia come un trofeo<\/strong>\u201d, perch\u00e9 sballottato tramite video da un cellulare all\u2019altro. Non c\u2019\u00e8, dunque, solo quel video del quale racconta Grillo, (cio\u00e8 \u201c4 coglioni\u201d, come li chiama lui, \u201cin mutande\u201d e \u201ccon il pisello in mano\u201d), ma altri video che fanno martirio di una giovane donna, postati e inoltrati tra sghignazzi e lascivie.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

Sembra che la procura di Tempio Pausania stia approfondendo le carte e la documentazione, persino ridefinendo i capi d\u2019imputazione. A questo punto, la storia sdrammatizzata che Grillo aveva fatto della vicenda, diventa invece drammatica. Al di l\u00e0, di quelle che sembravano le parole di un padre disperato, al di l\u00e0 delle ovvie critiche calate sulle parole, politicamente scorrette, di un politico di potere.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

Il padre del presunto stupratore non crede al dolore della ragazza<\/strong>, non crede al dolore dei suoi familiari, cerca di convincere chi lo ascolta che non \u00e8 successo niente, perch\u00e9 lei ha aspettato otto giorni per denunciare. Proprio lui, membro del partito con il merito di avere spostato i termini della denuncia di violenza sessuale dai 6 ai 12 mesi.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

Ma ha la pi\u00f9 pallida idea, un uomo, di che cosa voglia dire per una donna essere stuprata? E poi, di che cosa voglia dire raccontare di essere stata stuprata? Ha idea<\/strong>, un uomo<\/strong>, di come una donna venga devastata nel cuore<\/strong>, nell\u2019anima e per sempre anche nel cervello<\/strong>, quando un uomo compie con bieca violenza quel gesto che le adolescenti sognano e immaginano come il momento pi\u00f9 bello della propria vita?\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

Una donna, nel tempo dallo stupro alla denuncia, deve, appunto, trovare il coraggio di denudarsi<\/strong> ancora, per raccontare lo schifo; con la speranza di evitare i possibili dubbi dell\u2019ascoltatore, medico, poliziotto, giudice, avvocato, ma anche familiare che sia. In questo tempo, anche pi\u00f9 lungo di otto giorni – fino a un anno, ma in America abbiamo visto anche dopo 20 anni<\/strong> – la donna pu\u00f2 dire e fare qualsiasi cosa all\u2019esterno, mentre dentro di lei si combatte la guerra, tra orrore, angoscia e desiderio di giustizia. E alcune perdono la guerra e non denunciano mai. Per questo, forse, non ci dovrebbe mai essere una scadenza per denunciare<\/strong>, quando si \u00e8 stati privati della propria dignit\u00e0 e si lotta per riappropriarsene.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

La donna stuprata sa che non c\u2019erano testimoni, al momento del gesto agghiacciante. Sa che l\u2019unico testimone \u00e8 il carnefice<\/strong>. Sa che \u00e8 stato pi\u00f9 forte di lei<\/strong>, perch\u00e9 l\u2019ha sopraffatta con la morbosa violenza del sesso<\/strong>. E non cambia se erano quattro, succede sempre nel branco, se uno \u00e8 colpevole, gli altri sono complici. La donna stuprata \u00e8 sola: sa che deve convincere il mondo e subirne il giudizio, alternativamente, di poverina o di bugiarda.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

Silvia \u00e8 fortunata, perch\u00e9 i suoi genitori sono protettivi e accudenti, e condividono con lei lo spazio, per ora cocente e infinito, del dolore. La sorreggono e la difendono.
E come pu\u00f2, Grillo, lui uomo e padre<\/strong>, dimenticare di proteggere prima di tutto una donna che piange<\/strong> e, subito dopo, eventualmente, l\u2019uomo che l\u2019ha fatta piangere, anche se \u00e8 il proprio figlio? Perch\u00e9 ha escluso, invece, senza prove, che il figlio sia carnefice e ha considerato, immediatamente dopo, sempre senza prove, che la donna sia falsissima? Anche se forse non \u00e8 giusto che di primo acchito si debba sempre e per forza credere alla ragazza.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

E poi tutti dovremmo sapere che dal 1989 non esiste pi\u00f9 il mandato di cattura obbligatorio<\/strong>. \u00c8 il pubblico ministero a valutare, caso per caso, se sussistono esigenze per sottoporre il presunto colpevole alla misura cautelare del carcere o degli arresti domiciliari. La regola \u00e8 che si vada in galera da colpevoli e non da presunti innocenti. Se il figlio di Grillo, e i suoi compagni, hanno commesso un reato, non l\u2019hanno commesso in un contesto abituale e, comunque sia, il Pm ha valutato che non c\u2019era rischio di inquinamento delle prove, non c\u2019era possibilit\u00e0 di reiterazione del reato e, tanto meno, pericolo di fuga. Dunque, non era necessaria la misura cautelare, e infatti, Ciro Grillo e i suoi compagni, in due anni, non sono scappati, non hanno commesso altri reati e probabilmente non hanno inquinato le prove. Anzi, ora sembra che le prove a carico siano aumentate, tanto che la procura sta re-individuando<\/strong>, forse, altri capi d\u2019imputazione. Comunque sia, il racconto di quella notte sta acquisendo sfumature, per non dire macchie, sempre pi\u00f9 violente, tanto da rendere ancora pi\u00f9 fuori luogo l\u2019aggressiva video-comunicazione di Grillo.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n

Di tenore ben diverso, il comunicato ricco di sofferenza e umanit\u00e0 dei genitori della ragazza. Forse, noi, invece di discutere e polemizzare, dovremmo condividere il dolore di tutti questi genitori coinvolti drammaticamente; straziati per dover difendere i loro figli dalle accuse o dalla violenza, senza riuscire a darsi una risposta sul perch\u00e9 quel dolore abbia colpito proprio loro.\u00a0<\/span><\/span><\/p>\r\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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