di Avv. Maria Grazia Persico<\/p>\r\n
“<\/span>Cosa fare nel caso il proprio ex, ricevuta la revoca dell’assegnazione della casa familiare, non vuole lasciare l’abitazione? Ce lo spiega l’Avvocato del Cuore<\/span>“.<\/span><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Gentile Avvocato, il mese scorso \u00e8 stata pubblicata la\u00a0sentenza di divorzio\u00a0dalla mia ormai ex moglie, con la quale il\u00a0Tribunale\u00a0ha collocato i nostri figli, Beatrice e Riccardo, in via prevalente presso la mia abitazione e ha\u00a0revocato l\u2019assegnazione della casa familiare\u00a0alla madre, senza per\u00f2 indicare il termine entro il quale dovr\u00e0 liberarla. A oggi, la mia ex moglie non ha ancora provveduto a\u00a0liberare l\u2019immobile. Cosa succede se si ostina a non voler andare via? Cosa posso fare? La legge cosa prevede?<\/span><\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Caro scrittore,<\/p>\r\n innanzitutto \u00e8 importante che Lei sappia che la sentenza con la quale si conclude il\u00a0giudizio di separazione\u00a0o, come nel Suo caso, il\u00a0giudizio di divorzio, \u00e8 dotata di efficacia esecutiva in base al principio generale previsto dall\u2019art. 282 c.p.c.: \u201cla sentenza di primo grado \u00e8 provvisoriamente esecutiva tra le parti<\/i>\u201d. La circostanza che manchi nel provvedimento l\u2019esplicita condanna della Sua ex moglie al rilascio dell\u2019immobile entro un determinato momento, non influisce sulla sua\u00a0efficacia esecutiva.<\/span><\/p>\r\n Negli ultimi anni, infatti, si \u00e8 consolidato l\u2019orientamento giurisprudenziale secondo il quale la condanna al\u00a0rilascio dell\u2019immobile\u00a0deve ritenersi implicita nel provvedimento con il quale viene\u00a0revocata l\u2019assegnazione della casa familiare. Pertanto, il provvedimento emesso dal\u00a0Tribunale, con il quale \u00e8 stata revocata l\u2019assegnazione della casa coniugale alla Sua ex moglie, a seguito dell\u2019inversione del collocamento prevalente dei Vostri figli, costituisce titolo esecutivo per ottenere il rilascio dell\u2019immobile. Invero, oggi, la Sua ex moglie non ha pi\u00f9 alcun diritto per continuare ad abitare l\u2019immobile.<\/span><\/p>\r\n Questo significa che, qualora la Signora non dovesse allontanarsi spontaneamente dalla casa familiare, Lei potr\u00e0 dare impulso\u00a0all\u2019azione esecutiva\u00a0per costringerla coattivamente, con l\u2019aiuto degli\u00a0Ufficiali Giudiziari\u00a0e, nel caso, anche della\u00a0forza pubblica, a\u00a0liberare l\u2019abitazione. Come fare? Prima di poter procedere con\u00a0l\u2019azione esecutiva, \u00e8 necessario, per prima cosa, un passaggio formale. Ossia che la\u00a0sentenza di divorzio\u00a0sia munita di \u201cformula esecutiva\u201d.<\/span><\/p>\r\n Una volta che il\u00a0Tribunale\u00a0avr\u00e0 apposto la\u00a0formula esecutiva\u00a0sulla sentenza, tramite il Suo\u00a0difensore di fiducia, dovr\u00e0 notificare alla Sua ex moglie un atto di precetto\u00a0ex<\/i>\u00a0art. 605 c.p.c., unitamente al titolo esecutivo (nel Suo caso la\u00a0sentenza di divorzio), con il quale le intimer\u00e0 di rilasciare l\u2019abitazione entro il termine di dieci giorni (o nel diverso termine indicato dal\u00a0Tribunale, che per\u00f2 nel Suo caso manca), avvertendola che, in caso di spontanea uscita dalla casa, si proceder\u00e0 coattivamente alla\u00a0liberazione dell\u2019immobile.<\/span><\/p>\r\n Se la Sua ex moglie, anche a seguito di questa intimazione formale non si decider\u00e0 a liberare la\u00a0casa familiare,\u00a0l\u2019ufficiale giudiziario, sempre su impulso del Suo\u00a0difensore di fiducia, notificher\u00e0 alla Signora il c.d. \u201cpreavviso di rilascio\u201d, con il quale, almeno dieci giorni prima, le comunicher\u00e0 la data e l\u2019ora in cui proceder\u00e0 alla liberazione coattiva dell\u2019immobile.<\/span><\/p>\r\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Avv. 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