Ho ricevuto, uno dietro l’altro, Cinquanta sfumature di grigio poi di nero e ora di rosso. La trilogia del momento: quasi una cromoterapia sessuale. Subito incuriosita, come sempre di fronte al fascino irresistibile di un libro, ne ho sfogliato qualche pagina e mi è sembrato di affacciarmi da una finestra aperta su un campo incolto: niente ha colpito il mio sguardo e la mia immaginazione; molto poco mi ha stimolato a continuare. Poi, qualche sera dopo, solo per partecipare alle innumerevoli conversazioni sui meriti e demeriti di questo libro, ho cominciato diligentemente a leggerlo. Tuttavia addormentandomi. L’incidente antiletterario si è ripetuto più volte. D’altra parte, la scrittura dell’autrice è lenta e non brillante; le descrizioni analitiche e ripetitive (del resto, raccontano minuziosamente parti anatomiche sulle quali rimangono pochi misteri); la trama ovvia anche se esagerata. Gli amici mi sollecitavano: “vai avanti, la parte interessante viene dopo, quando cominciano le descrizioni erotiche”. Ecco, non credo che l’importanza e il successo di un libro possano stare tanto nel suo erotismo, quanto piuttosto nel raccontare l’eccitazione erotica del tempo di vita che descrive. I peccati di Peyton Place, per esempio, anche scritto da una donna e, peraltro, in un epoca per le donne molto difficile, è stato un capolavoro degli anni ’60: con la sua forza di rappresentare la provincia americana, affollata di persone peccaminose, aventi 20, 40 o 60 anni, tutte con la medesima ingorda e sublime volontà di eros passionale. Il mondo secondo Garp di John Irving è un libro divertente e brillante, denso di erotismo geniale, mischiato alla vita e, perché tale, a volte grottesco. Uno specchio lucido, luminoso e intelligente degli anni ’90. Che cosa ci dice, invece, del sesso e dell’eccitazione del tempo attuale, quest’autrice sconosciuta, che deve il successo a un abile strategia editoriale di passaparola e alla maliziosa solidarietà dei social network? Mi appare modesta pornografia, disegnata sulla personalità della scrittrice; di una banalità straordinariamente commerciale. Forse è però, davvero, la rappresentazione dell’erotismo di oggi: noioso, pedante, a volte estremo, cupo e molto bendato. Non escludo che tanti uomini e tante donne lo vivano e lo desiderino così, anche violento, sadomaso e misterioso; ma mi turba il fatto che milioni di donne si siano appassionate a un libro che, proprio in questi termini, descrive il travolgente amore di coppia. Insomma, dopo averlo letto sono rimasta con la sensazione di essermi seduta al tavolo di un ristorante alla moda; di essere poi andata via, senza avere gustato alcun godurioso manicaretto, tantomeno ostriche, tartufi; di essermi, invece, limitata a masticare diligentemente, dopo averla accuratamente letta, l’insapore e indigesta carta del menù.