E’ isterico? Delirante dell’onnipotenza? Ossessivo compulsivo? Non possiamo saperlo, ci vorrebbe una psicodiagnosi competente. Tuttavia, il 3 novembre ho scritto su questo giornale un pezzo nel quale esprimevo la mia indignazione verso il comportamento, intollerante e volgare, del comico Beppe Grillo, indirettamente tenuto con una signora attivista del suo movimento. Beffeggiata sul presupposto che i talk show siano per lei il punto G produttivo di orgasmo. La mia opinione si allargava anche nel giudicarlo incoerente, bugiardo e maschilista. Fino a paragonarlo a Robespierre che, per quanto rivoluzionario idealista, pretendeva di applicare le leggi del terrore anche ai suoi gregari. Non pensavo di ricevere tanti commenti adesivi, dal momento che, ovunque mi volti e giri, sento di persone che voteranno il movimento 5 stelle, raccolgo valutazioni entusiaste sul suo blog e ascolto da più parti molteplici “come dice Grillo”. Addirittura Feltri dice di provare godimento nel vedere Grillo sfasciare il nostro marcio sistema. Di contro, c’è chi dice che il comico, pur predicando la trasparenza, avrebbe mostrato ambiguità nell’usufruire di un condono fiscale, nell’accettare e poi rifiutare interviste approfondite, nel condurre incoerentemente una propria vita a livelli non spartani, nel non chiarire i rapporti di vertice del movimento. Mi è stato anche raccontato di una condanna di Grillo per omicidio plurimo colposo in quanto, secondo i periti di primo grado, non avrebbe fatto scendere i passeggeri, dall’auto che guidava, quando il tratto di strada si è fatto più pericoloso. Ne ho trovato conferma su Wikipedia. Avevo letto, peraltro, che egli dava un buon giudizio di Bin Laden e che, secondo lui, in Iran la donna è apprezzata come fulcro della famiglia (c’è la lapidazione per l’adultera, è obbligata a girare a capo coperto, ne viene impedita l’emancipazione!). Ho visto il programma di Grillo e ascoltato le sue invettive. A questo punto, facendo le somme dei dati negativi che lo riguardano, pur aggiungendoci, per sottrarli, anche quelli positivi, e approfondendo la conoscenza del personaggio tramite i media, sono davvero preoccupata. Non riesco a godere, come Feltri, del possibile sfascio che causerà al sistema, perché mi sembra di percepire altri disastri peggiori. Il soggetto in questione sta, infatti, cavalcando le frustrazioni di un popolo, le paure, ansie e sofferenze. Tutto ciò con la promessa urlata di cambiare tutto politicamente, una volta ottenuto il consenso popolare. Parma insegna che l’ipotesi è molto difficile da attuare, perché la realtà è più complessa di come la si possa sognare. Grillo dichiara: “Governeremo”, ma forse non sa che il governo non si regge su sermoni, rampogne e insolenze, bensì con la competenza e la partecipazione consapevole. In pratica si sta comportando come se proponesse a persone inesperte di gestire una centrale nucleare, promettendo a tutti indistintamente di aver accesso all’energia anche se impreparati. La conseguenza, non sarebbe certamente un incidente nucleare? Grillo è come un surfista che cavalca l’onda oceanica, cioè la moltissima gente arrabbiata, i giovani precari o senza un posto, gli affaticati dalla vita, i delusi dai politici, senza rendersi conto che il surf è uno sport per persone preparatissime, ricche di competenze approfondite sull’oceano. Chi non è pratico e allenato, prima o poi si fa travolgere dall’onda e ferire dalla sua stessa tavola. Governare è una cosa serissima, un impegno grande e formidabile. Non si può voler cancellare di colpo tutta la classe politica, che è fatta anche di persone capaci. Non si può depennare l’esperienza degli anziani, la competenza acquisita, la tradizione, senza un solido progetto alternativo. Non si può dire a chiunque, indistintamente, vaffà. Mi sembra, dunque, che Grillo non possa confermare le aspettative e i diritti di quelli che oggi costituiscono l’onda sulla quale lui, dittatorialmente, “surfeggia”. I suoi seguaci, tuttavia, appaiono più golosi del sangue generato dalla guerriglia, che non consapevoli di essere titillati e manipolati da un’idea un po’ isterica che, compulsivamente, eccita la loro rabbia sino all’orgasmo. Dopo di questo, però, in genere, si spegne la luce e non succede niente altro. Tantomeno la cosciente costruzione di una nuova repubblica fondata sulla partecipazione democratica e sulla libertà. Ma se Grillo non è l’alternativa praticabile, e quasi tutto il resto è pattumiera, chi si fa avanti per produrre energia pulita?