di Avv. Francesca Albi
“Il Giudice ci ha avvisati che, se continuiamo così, potremmo essere condannati al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende“.
Caro Avvocato, sto divorziando da mio marito: attualmente siamo nella fase istruttoria del procedimento. Devo ammettere che ci stiamo facendo la “guerra” sia in Tribunale sia fuori; coinvolgiamo anche i nostri figli nei litigi, e ovviamente, tutto ciò è emerso anche nel corso della causa. Il Giudice ci ha avvisati che, se continuiamo così, potremmo essere condannati al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende. Mi chiedo come ciò sia possibile. Il mio Avvocato è stato molto evasivo, mi ha detto di non preoccuparmi, ma sinceramente vorrei vederci chiaro.
Non davanti ai bambini”: quante volte abbiamo sussurrato queste parole al nostro partner, rinviando una litigata, magari a dopo cena, quando i bambini sono a letto e non ci possono sentire? È noto a tutti che la prima regola del manuale del buon genitore è non discutere davanti ai figli. Purtroppo, non sempre è possibile, specialmente se c’è di mezzo un procedimento di separazione o divorzio che esaspera ulteriormente il rapporto fra i genitori. È anche vero, però, che spesso si sottovalutano le conseguenze – giuridiche e non – di questi comportamenti.
Come giustamente Le ha fatto presente il Giudice del procedimento in corso, sia Lei sia Suo marito rischiate di vedervi irrogare una sanzione amministrativa, ai sensi e agli effetti dell’art. 709 ter del Codice di procedura civile. Questa norma, infatti, prevede: “In caso di gravi inadempienze o di atti che comunque arrechino pregiudizio al minore od ostacolino il corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento, può modificare i provvedimenti in vigore e può, anche congiuntamente:(…) 4) condannare il genitore inadempiente al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria, da un minimo di 75 euro a un massimo di 5.000 euro a favore della Cassa delle ammende”. In altre parole, il Giudice può condannare i coniugi al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende, nel caso vengano perpetrate condotte in pregiudizio ai figli quali, per esempio, denigrarsi vicendevolmente e invitarli a schierarsi nella diatriba, prendendo posizione a favore dell’uno o dell’altra. Lo conferma una recentissima sentenza del Tribunale di Oristano che ha condannato i coniugi al versamento di €1.000,00 (così il marito) e €500,00 (così la moglie) per aver coinvolto i minori nelle ostilità reciproche, turbando i rapporti familiari. Infatti, come nel Suo caso, accade che i coniugi pieghino il processo a finalità improprie, per esempio, a scopo di rivalsa personale. Sullo sfondo rimangono i figli, vittime incolpevoli della vicenda separativa.
In conclusione, gentile Signora, se continuerete su questa strada il Giudice sarà costretto a disporre che entrambi paghiate, a titolo sanzionatorio, una somma alla Cassa delle ammende. Quindi, cari genitori, fate attenzione: coinvolgere i minori nei vostri litigi potrebbe essere nocivo non solo per la salute psicofisica dei bambini, ma anche per le vostre “tasche”.