Cognome ai figli, in caso di disaccordo tra i genitori decide il giudice

di Avv. Francesca Albi

Sentenza storica in Italia: decade l’obbligo di attribuzione del cognome paterno ai figli. Decadono i retaggi patriarcali nel Belpaese“.

Caro Avvocato, leggo sui giornali che non è più obbligatorio dare al figlio il cognome del padre. Cosa significa che i genitori avranno la possibilità di dare ai figli entrambi i cognomi o nel caso di scegliere quale dei due cognomi attribuirgli?

“Dare ai figli il cognome della madre è un diritto” affermava nel 2014 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Oggi in Italia cade il retaggio di una concezione patriarcale: la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima l’automatica attribuzione del cognome paterno ai figli. Una sentenza storica che permette alle donne di dare ai figli il proprio cognome. Una vera è propria svolta nel diritto di famiglia.

La Corte ha esaminato le norme che regolano l’attribuzione del cognome hai figli e nello specifico si è pronunciata sull’art. 262 del Codice civile: “il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio assume il cognome del padre”, e ha dichiarato questa norma costituzionalmente illegittima.

Nello specifico è stata ritenuta discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola dell’attribuzione automatica del cognome paterno; perciò, oggi si prevede che il figlio assume automaticamente il cognome di entrambi i genitori – nell’ordine concordato da questi – a meno che non decidano di comune accordo di attribuire un solo cognome, materno o paterno che sia.

A questo punto è lecito chiedersi: e se manca l’accordo sull’ordine di attribuzione dei cognomi? La Consulta ha disposto che in tal caso sarà possibile demandare al Giudice la decisione sulla questione.

La sentenza non è ancora stata depositata, e in ogni caso la Corte ha stabilito che sarà necessario un intervento del legislatore per regolare tutti gli aspetti connessi a questa pronuncia.

In attesa di leggere le motivazioni, posso solo dire, facendo mie le parole della Ministra Cartabia, che questa sentenza “è un altro passo in avanti verso l’effettiva uguaglianza di genere nell’ambito della famiglia”. D’altra parte, se ci riflettiamo, i genitori hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri nei confronti dei figli, perché non dovrebbero essere messi sullo stesso piano rispetto all’attribuzione del cognome?