Le donne scelgono gli uomini che le sceglieranno. E’ un dato di fatto che, rivelato apertamente, potrebbe provocare il risentimento di ogni donna, per esserne state svelate le strategie più segrete. Ma potrebbe suscitare anche lo stupore avvilito degli uomini, colpiti nell’ego più autocelebrato. D’altra parte è ora di dire le cose come stanno. Questo fenomeno imponente degli accoppiamenti – intesi in senso sociale – tra giovani donne e uomini molto più grandi, ha diverse chiavi di lettura, ma tutte portano a una precisa e razionale logica femminile. Il che una volta avrebbe subito provocato un risolino di sufficienza, considerandosi la logica unita alla femminilità un insuperabile ossimoro. La strada, invece, faticosissima che hanno percorso le donne, ha fatto loro conquistare leggi, opportunità e capacità di considerazioni che gli uomini, nel frattempo, distratti dall’unica rivoluzione da loro percepibile, cioè quella sessuale, non hanno imprudentemente valutato. Prima di ogni altra cosa, le donne hanno constatato sul campo che, rispetto ai coetanei, hanno una capacità di maturazione molto più rapida: se non lo notano a scuola, lo capiscono bene all’università o lo apprendono, esasperandosi, con la nascita del primo figlio: si fa presto a diventare mamma “sufficientemente buona”, ma è un percorso più accidentato quello del padre responsabile e del coniuge solidale. E’ difficile che gli uomini rinuncino al calcetto, al bar con gli amici, alle “scappatelle”, alla carriera, sol perché improvvisamente genitori. Le donne, per un po’ almeno, sono obbligate. E in più, sovente, diventano di fatto madri anche dei mariti. Poi si separano, perché capiscono di fare meno fatica senza un bambinone in più da accudire. A quel punto riflettono; e il pensiero femminile si estende con semplicità nelle generazioni, sull’opportunità di avere un “padre” che pensi a tutto, anziché essere una “madre” affaticata e doppiamente responsabile. Oggi, le venti-trentenni, vedono i loro coetanei, oltre che fanaticamente adolescenti, depressi per la precarietà del lavoro, impauriti dal costruire una famiglia e confusi dalla illimitata scelta di piaceri sessuali. Perché rischiare di formare una famiglia con un coetaneo? Ci sono arzilli e benestanti sessantenni, già rodati sul lavoro e nella vita, pronti ad offrire a un figlio un ottimo DNA sociale e alla vispa mogliettina uno status, anche reddituale, molto rassicurante. Neppure da dire che i sessantenni in questione si autolusingano nel credere di avere, malgrado l’età, il tocco magico e ormonale mantenuto così bene da potere ancora sedurre giovani ragazze. Non sanno e non vorranno mai credere di essere stati puntati e sedotti con malizioso raziocinio. Lo stesso accade con le amanti. Una volta quasi tutti gli uomini “grandi” avevano un’amante giovane che, tuttavia, conosceva perfettamente il codice comportamentale dell’amante: clandestinità, dedizione, silenzio, non porre problemi e, alla fine, una boutique. Non ci sono più le amanti di una volta: oggi le regole, anche per loro, sono la visibilità e la legittimazione; invece della boutique, un figlio bancomat, meno esposto alle altalene dello spread. Ci vuole poco a scegliere, e convincere, un uomo facendolo sentire seducente, desiderabile e lontanissimo dalla vecchiaia, tanto da progettare un figlio. E’ ovvio che dobbiamo escludere le singole storie di amore vero (ma cos’è, poi, l’amore se non un qualcosa che ci faccia stare bene o che crediamo ci farà stare meglio?), ma la circostanza che il fenomeno sia tanto di tendenza, non può passare inosservata. Come il dettaglio, non trascurabile, che si sposino molto di più i vecchi ricchi, anche dopo gli 80 anni, che non i giovani in genere. Il calo impressionante dei matrimoni è un dato statistico indiscutibile, che “tiene” grazie ai maschi ultrasessantenni, e che potrebbe avere altre spiegazioni qualora fossero numerosi anche i matrimoni delle ultrasessantenni. Le quali, invece, se ex di un ricco, sanno sapientemente godere di un lauto assegno divorzile e forse, sotto sotto, sono felici di non avere scelto, da anziano, quell’uomo preso in saldo da una più giovane che, a un certo punto, avrà a che fare con gastriti e prostatiti. Risparmiate alle ex in zona cesarini. Sempre che, un giorno, come molto sovente accade, l’acciaccato “figliol” prodigo, abbandonato a se stesso dalla furba giovane mogliettina, non torni a bussare alla porta della ex, per farsi accudire tra le sue braccia, non più fresche ma materne. Il solito bambinone di sempre.