Un papà separato è costretto, sei volte al mese, a farsi in macchina, andata e ritorno, la tratta Bari-Roma. 460 km. La moglie, infatti, col figlio di tre anni, ha pensato bene di cambiare città e compagno senza riflettere sui futuri disagi del figlio. Fisici e psicologici. Il padre, tenero e accorto, ha subìto questa straziante decisione ma, con intelligenza e creatività, l’ha risolta in un’opportunità per sé e per il figlio. Dunque, il papà può stare col bimbo due weekend al mese, dal venerdì mattina alla domenica sera, e inoltre vederlo a Bari per un’altra intera giornata. Tra andate e ritorni, quasi 5000 km al mese. 2000 dei quali col bambino. Ecco la soluzione creativa: il sedile anteriore dell’auto è stato trasformato in mini-cucina col frigorifero per latte, frutta, gelati e medicine; fornello scaldavivande; mini dispensa con pappe, biscotti e merendine. Il tutto contenuto in un box di legno a misura di sedile. Dietro, la cameretta: seggiolino d’ordinanza reclinabile; tendine parasole; lettore dvd con cartoni animati e cd con canzoncine dello Zecchino d’oro; giochi e peluches appesi agli schienali. La “stanza guardaroba” fai-da-te è stata installata nel bagagliaio e contiene abiti di ricambio, copertine, salviette igieniche e ogni altra necessità. I viaggi per il bimbo non sono più forieri di stanchezza e capricci, ma ricchi di gioia e complicità col padre. Il quale, peraltro, quando è solo, avvia il cd e impara le lingue straniere. Il francese e l’inglese quest’anno, fra poco lo spagnolo. La casa è dovunque, purché ci fai stare bene chi ami.